Il neo segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha deciso di mettere le carte in tavola, esprimendo alcuni concetti che vanno a dare qualche “colpetto” agli avversari politici. «Oggi più che mai appare chiaro che non abbiamo bisogno di odio generato a volte dal rancore e dalla discriminazione, ma di un’Italia che dia opportunità a tutti e tutte. Solo così aiuteremo il nostro Paese a essere più forte, più coeso, e anche più sicuro».
Zingaretti dunque è ben intenzionato ad intraprendere una strada ben diversa rispetto a quella del governo Giallo-Verde: «Il tempo degli slogan dell’odio e del cattivismo sta finendo. Noi stiamo costruendo un’altra ipotesi di governo che, rispetto agli slogan e alla ricerca ossessiva del capro espiatorio, mira a mettere insieme tutte le forze migliori del Paese per rafforzare l’intera comunità, non per dividere».
Secondo il Segretario del PD al Governo regnerebbe solo la confusione. Inoltre i Leader non sarebbero altro che degli spacconi e, a pagare il prezzo di questa situazione confusionaria, sarebbero proprio gli italiani: «Un appello accorato ai leader del Governo: basta con le provocazioni e con le smargiassate. Comincino finalmente a governare, perché l’Italia sta già pagando un prezzo enorme. Altro che prima gli italiani. Gli italiani sono i primi a pagare i costi di questa confusione».
Dunque prosegue: «Il Governo dell’incertezza continua a tenere immobilizzato il Paese: non fa nulla, oppure fa danni e pasticci. Come con il decreto ‘sbloccacantieri’ o nella gestione confusionaria del dossier sulla Cina. Litigano su tutto. Ora anche su chi debba gestire la sicurezza del Paese».
E continua, parlando di scuola: “Bisogna governare bene i bilanci e trovare risorse per infrastrutture per opere utili e a difesa del territorio, liberare finalmente investimenti sui pilastri della crescita giusta: scuola, conoscenza, welfare e sanità. E dobbiamo affrontare insieme, coinvolgendo davvero forze sociali e corpi intermedi, il vero grande tema che il governo ignora: il lavoro per le persone.”
Conclude dunque prendendo in considerazione i recenti fatti di cronaca di Crema, sottolineando come certa politica sia lesiva: «È il momento della responsabilità e di pesare con cura le parole».