È inutile negarlo: negli ultimi tempi la scuola è al centro del mirino mediatico e, dispiace dirlo, non se ne parla sempre bene. È un continuo susseguirsi di notizie dai titoli altisonanti in cui le insegnanti sono le protagoniste. Purtroppo non vengono tessute le loro lodi ma si parla, per lo più, di maltrattamenti ai danni di bambini veramente piccoli.
Ma le notizie stanno prendendo una piega totalmente inaspettata: ultimamente sono in aumento i casi di professori che subiscono veri e propri atti di bullismo. La figura un tempo considerata il simbolo dell’autorità da parte dei ragazzi è stata sostituita da quella che, purtroppo, dell’autorità non ha nemmeno l’ombra.
D’altro canto come potrebbero far rispettare la loro autorità se lavorano in uno stato di frustrazione perenne causata dal continuo susseguirsi di riforme irrealizzate e da un nuovo rinnovo contrattuale che prevede solo pochi euro di aumento. Questo stato emotivo viene percepito dai ragazzi che vedono dunque negli insegnanti delle “facili prede”.
Il gioco delle colpe non aiuta nessuno: accusare gli alunni o i professori non fornisce una spiegazione idonea atta a spiegare le motivazioni che si celano dietro la crisi che sta colpendo la società intera. Il professore non incarna la figura del robot che impartisce la lezioncina alla lettera, bensì si occupa di una relazione salda con gli alunni in cui deve esserci la giusta disposizione mentale ed una vicinanza emozionale reciproca.
Insomma, l’insegnante ha un compito veramente arduo: contenere le ansie e le paure di bambini e ragazzi in stato di formazione: un lavoro non esattamente semplice. Con uno stato d’animo negativo ed un clima sempre teso in classe come è possibile insegnare? La scuola non può e non deve essere il riflesso di mille conflitti che trovano origine nella cattiva politica.
Ha inizio quindi un susseguirsi di accuse reciproche tra alunni ed insegnanti dove i primi accusano i secondi di scarsa passione ed incapacità di trasformare le lezioni in qualcosa che sia davvero stimolante. Gli insegnanti invece sputano parole al vetriolo contro gli alunni, accusati di essere viziati, prepotenti e protetti da famiglie che fanno di tutto tranne che educare i loro pargoli. Queste sono tutte conseguenze di una società che non sta più mettendo la scuola e l’istruzione in generale tra le sue priorità.
Se gli insegnanti non vengono sostenuti con le dovute risorse, come può la scuola recuperare la sua funzione principale? Diventerà sempre più arduo trasmettere le competenze ai ragazzi, con la conseguenza di avere il compito ancora più difficile di prepararli al futuro.