C’è una svolta nell’omicidio di Vincenzo Cordì, l’uomo bruciato vivo nella sua auto a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. A distanza di 3 mesi dall’efferato delitto, le Forze dell’Ordine hanno indiviiduato i presunti responsabili. Si tratterebbe di 3 persone vicine alla vittima: la moglie, il figlio (che la donna ha avuto dal primo matrimonio) e l’amante della moglie.
La vicenda è avvenuta nel novembre scorso. Vicenzo Cordì – o, almeno, quello che è rimasto del suo corpo – era stato trovato all’interno della sua macchina. Sia lui stesso sia la auto erano totalmente carbonizzati. Fin da subito, le prime analisi avevano consentito di evidenziare come il veicolo fosse stato dato alle fiamme mentre la vittima si trovava ancora viva al suo interno. Tuttavia, la moglie di Cordì, Susanna Brescia, aveva voluto parlare con gli inquirenti. Disperata e in lacrime, la neo-vedova aveva rivelato loro che si era trattato di un suicidio. Il marito, infatti, stava attraversando un difficile periodo di depressione.
Però, ora le indagini hanno portato alla luce ben altro. Non si è trattato di un gesto disperato. Nè la vedova Cordì era effettivamente disperata per la perdita del caro: stava cercando di depistare le indagini. Perchè quello che è successo è proprio questo. Susanna Brescia aveva una relazione clandestina con Giuseppe Minniti, già noto alle forze dell’ordine grazie ai suoi precendenti legati agli stupefacenti e ai reati contro la pubblica fede. Susanna, inoltre, aveva avuto un figlio dal precedente relazione, Francesco Sfara, di 22 anni. Tutti e tre si sono resi responsabili dell’omicidio di Vincenzo Cordì. I due uomini avevano aiutato la donna, prima ad attirare la vittima nella località Scialata del comune di San Giovanni di Gerace. Successivamente, tutti insieme l’avevano tramortita e cosparsa di benzina. Infine, avevano incendiato l’auto in cui si trovava l’uomo. Il motivo del gesto? Le liti familiari.
Così, nella mattinata di oggi, lunedì 3 febbraio, i Carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato Susanna Brescia, Francesco Sfara e Giuseppe Minniti.