Anche l’Italia è scesa in campo per aiutare l’Albania nelle operazioni di soccorso dopo il sisma del 26 novembre. I nostri vigili del fuoco stanno lavorando duramente per cercare di portare in superficie le persone rimaste sotto le macerie, nella speranza di trovare ancora qualcuno in vita.
L’addetto stampa del corpo, Luca Cari, afferma che i pompieri stanno scavando sotto una casa crollata, dove risultano esserci sei persone, di cui tre minorenni: “Un’operazione lunga e delicata. Speriamo di riuscire“. Il contributo dei nostri vigili del fuoco è preziosissimo, data la lunga esperienza nei soccorsi dopo i terremoti maturata in Italia.
Sono gli stessi uomini che sono intervenuti a Rigopiano ed Amatrice, che riguardo ai macchinari usati in Albania dichiarano: “Con l’esperienza che abbiamo maturato sappiamo che non è opportuno entrare con sistemi così pesanti. Noi preferiamo lavorare con sistemi leggeri e di precisione, identifica“. La nostra squadra di soccorso è formata da 65 unità Usar (Urban Search and Rescue), di cui 44 dalla Toscana e 21 dal Lazio. Sono presenti inoltre unità dalla Puglia e dalla Campania e medici della Regione Lombardia, oltre a ingegneri specialisti del Corpo Nazionale. .
Raccontano: “Abbiamo trovato persone vive anche dopo sei giorni. Per noi è fondamentale raccogliere le testimonianze di chi può sapere dove potremmo trovare le vittime. A quel punto lavoriamo in modo mirato, anche se questo non vuol dire che sia più semplice: qui, per esempio, sappiamo che erano al secondo piano e abbiamo ricevuto indicazioni della zona in cui potrebbero trovarsi, ma scavare è comunque un lavoro difficile”.