La preside della scuola di Caivano Eugenia Carfora, ha raccontato chi era Paola e per quale motivo era speciale.
Paola Gaglione è morta a soli 18 anni cadendo dal motorino su cui viaggiava assieme al fidanzato Ciro Migliore mentre venivano inseguiti da suo fratello Michele Antonio Gaglione. La preside della scuola Morano del Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, di nome Eugenia Carfora ha voluto raccontare il ricordo della giovane ai microfoni di Fanpage.it.
“Paola era una ragazza gioiosa, desiderosa di esserci. Come tutti i ragazzi vivaci, lei un po’ di più. Per lei ci voleva semplicemente uno sguardo in più, una carezza in più, perché se Paola la prendevi con un abbraccio lei si scioglieva. Paola era una ragazza vivace, come tutti i ragazzi, un po’ di più a volte trasgressiva, ti metteva in condizione di chiederti se era una adulta o una bambina. L’ho avuta alla scuola media, con le sue difficoltà di ragazza di quell’età, continuamente richiamata per inserirsi meglio socialmente in classe. Era complicata, ma appariva ancora nella norma. Dopo l’ho persa, perché io sono stata trasferita all’istituto superiore, dove ho avuto la sorella. Un giorno la madre è venuta a scuola e mi ha detto: “Ti devi prendere anche Paola, lei ha già il suo fallimento scolastico precedente, solo tu puoi capire come dobbiamo affrontare il problema”. La madre era presa dalle tante problematiche familiari, cercava una scuola che accogliesse la figlia con umiltà ma anche con una possibilità in più, quella di riportare Paola ad un ragionamento molto più elastico”.
Riguardo la morte di Paola, il fratello attualmente è detenuto in quanto indagato per omicidio preintenzionale, secondo l’accusa infatti sarebbe stato lui a provocare l’incidente che ha portato alla morte della 18enne.
“Paola saltava da una classe all’altra quando è arrivato il momento di confrontarci, perché dava segni di vivere con troppa autonomia, è scomparsa. La madre mi diceva che voleva fare l’estetista. Io le risposi che questa continua ricerca deve essere non assecondata ma guidata. Queste sono le ultime parole che ci siamo dette”.