Vauro Senesi, durante un’intervista al Corriere per presentare il suo ultimo romanzo, svela la sua considerazione per la Scuola raccontando un aneddoto fondamentale per quella che è diventata la sua professione.
“Da piccolo ero il tipico alunno casinista considerato cretino dalla maestra che pensò, giustamente, in grado di poter fare solo una cosa: disegnare. Fu così che mise un banco per il corridoio arredato con matite, fogli e colori. Le devo molto e non uso ironia: non sarei quello che sono se non mi avesse considerato così”
“L’ultimo luogo dove si fa cultura tramite il confronto”: così Vauro considera la Scuola di oggi. Si denota grande stima, non tanto per la Scuola come istituzione, quanto per i suoi principali protagonisti, cioè gli insegnanti.
“In una Scuola come quella italiana massacrata dalle cosiddette riforme, che non sono state altro che tagli, bistrattata dalla classe politica rea di non rendersi conto dell’importanza di questo luogo sacro, bisogna rendere omaggio e ringraziare gli insegnanti per portarla avanti sulle proprie spalle, per passione e coraggio.”
Vauro conclude con un pensiero diretto a tutti gli insegnanti italiani: “Sono pazzi. Meravigliosamente pazzi”.
Questo l’ultimo romanzo di Vauro che parla di scuola ed insegnanti: