Che i bambini abbiano bisogno di regole e limiti, questo dovrebbe essere chiaro. In linea teorica, i genitori devono affermare la loro autorità e i bambini devono rispettare le regole e i limiti, il tutto senza che sia necessario dover urlare ai bambini e ai propri figli. Appunto, in teoria.
Anche se non è corretto fare di tutta un’erba un fascio, è più che evidente come, ahimè, capita, il più delle volte ai genitori capita ricorrere a qualche strillo per riportare un certo ordine gerarchico in famiglia. Non sono di certo pochi i genitori che debbono affrontare questo tipo di problema.
Non per nulla, il come poter riuscire a farsi obbedire senza urlare ai bambini, è uno dei temi affrontati anche a livello scientifico, una fonte inesauribile di copiosi studi. Sulla bilancia vi sono aspetti molto particolari e delicati come, ad esempio, l’esercizio della autorità genitoriale, da non confondere con l’essere autoritario, e il riuscire a guadagnare il rispetto dei bambini.
Urlare ai bambini ? Ecco perché non serve a nulla
Anche se può apparire naturale che dopo stressanti “trattative”, il genitore, sul baratro della perdita di controllo e al culmine della disperazione, alla fine ponga termine ad ogni possibile dialogo urlando, è, tuttavia, bene sottolineare come l’urlare ai bambini da parte dei genitori non serva a nulla. Anzi, si rischia di ottenere l’effetto contrario a quello voluto.
La violenza verbale, le minacce e la repressione, secondo i più noti esperti, manifestano da parte dei genitori una totale e completa insicurezza, il che porta a colmare questa sensazione con forme errate di autorità genitoriale. Obbedire ed educare sono due aspetti della stessa medaglia e per cercare di ottenere una attenzione non solo non serve urlare ai bambini, ma non ci si deve mai dimenticare che si corre il forte rischio che quando non si è presenti, il quanto urlato come regola non venga assolutamente rispettato dal bambino.
Si deve, invece, spronarlo per fare in modo di riuscire a dare un peso maggiore a quanto detto come genitore, il tutto per evitare che il bambino assuma una difesa a chiusura.
Infatti, il bambino tende a reputare lo strillo come un segnale che la propria mamma o il proprio papà non l’ami più. Tutto questo rischia di far sorgere in lui un minor senso di autostima, una convinzione e un timore che innesca altri pericolosi meccanismi psicologici.
SETTE MOSSE PER FARSI OBBEDIRE SENZA STRILLARE
Ovviamente, non vi è una sempre valida strategia universale da poter applicare. Pur tuttavia, vi sono alcuni accorgimenti che possono aiutare per farsi obbedire dai propri figli senza dover per forza di cose ricorrere allo strillo.
1. Aiutalo a responsabilizzarsi. Fondamentalmente un bambino deve crescere per diventare una persona autonoma. Pertanto, se, ad esempio, l’allacciarli le scarpe ci fa perdere meno tempo, questo è errato in quanto non lo si responsabilizza.
2. Cambia la comunicazione. Le sculacciate servono solamente a inculcare paura. Non sono un valido mezzo per fare in modo che il bambino comprenda quali possano essere i veri comportamenti adeguati da dover seguire. Si rischia di innescare solamente un processo di aperta sfida. È più produttivo stabilire un linguaggio educativo.
3. Acquisisci in maniera differente la tua autorevolezza. La rabbia non è mai stata una buona consigliera. Se strilli per affermare chi comanda non farai altro che trasmettergli questo concetto. Trasmetti, invece, la tua autorevolezza con un basso tono di voce e con uno sguardo.
4. Correggi il linguaggio. Modificare il proprio linguaggio quotidiano aiuta a comunicare meglio piuttosto che un urlo dettato dalla rabbia del momento.
5. Impara ad affermare il tuo no. Se un bambino avverte la non sicurezza nel pronunciare un no, come reputi che possa essere ubbidiente e rispettare il tuo no?
6. Pensa positivo. È importante che la tua approvazione non risulti essere generica, ma sia sempre diretta.
7. Quando il bambino obbedisce elogialo. L’incoraggiamento e la lode aiutano il bambino a comprendere il giusto senso del suo comportamento.