La lettera è stata inviata ad Orizzonte Scuola da Samanta Serrago, un’insegnante di scuola superiore precaria da ormai 10 anni. Afferma che ama il suo lavoro, nonostante le sfide come la fatica di stare in classe, l’incertezza dei genitori e uno stipendio molto basso.
Tuttavia, negli ultimi anni, a causa del funzionamento di un algoritmo che non comprende, ha costantemente cambiato scuola.
A 47 anni compiuti, si sente esausta.
È difficile ricominciare ogni anno in un posto diverso, con colleghi, studenti e regole sempre diversi. È passata da un sociosanitario a un alberghiero e impiega due mesi per conoscere i ragazzi, instaurare una collaborazione con le famiglie e i colleghi. Tenta sempre di dare il massimo delle sue capacità, ma si chiede per quale motivo.
Per ricominciare tutto da capo ogni anno le sembra un metodo inefficace che danneggia sia gli insegnanti che gli studenti, i quali devono affrontare un cambiamento ogni anno di 5 o 6 professori. Questa situazione è dannosa per tutti, e Samanta spera che qualcosa cambi. Sta addirittura pensando di cambiare lavoro per la prima volta in 10 anni.
