Paola Savona creò parecchio dibattito per il suo anti-europeismo, quando il M5s lo candidò come ministro dell’economia nella precedente legislatura.
In realtà non si considera un antieuropeista, si considera amante dell’Europa unita, ma critica le élite di Bruxelles e la moneta unica.
Proprio in questi giorni si sta riparlando di un “piano B” da lui ideato per uscire dell’Euro in un fine settimana. Secondo questa strategia, si dovrebbe “condurre i primi negoziati in segreto, senza comunicare nulla ai cittadini o ai media“
La procedura di uscita prevede le seguenti tappe: una nomina di una regia ad hoc capace di pianificare le procedure necessarie. Successivamente bisogna avvisare gli altri stati con il minimo anticipo possibile, salvaguardando comunque i rapporti e onorare i debiti che lo stato italiano ha contratto.
Il primo giorno della settimana dopo il weekend verrebbe lanciata la nuova lira, con una svalutazione ipotetica del 15/25%.
Dal caos economico che l’uscita dall’euro avrebbe sul sistema bancario, si prevede anche, qualora fosse necessario, la temporanea nazionalizzazione delle banche in difficoltà.
Ovviamente, ci sarebbe anche una ridenominazione in lire dei valori nominali di salari, pensioni, depositi bancari, mutui, prestiti bancari. La conversione lire euro sarebbe effettuata 1 a 1.