Un’ondata di femminicidi, che sta crescendo in modo allarmante, sta sconvolgendo l’Italia. Questa mattina, si è svolta l’udienza di convalida del fermo di Francesco Baingio Douglas Fadda, l’uomo che sabato scorso ha ucciso la compagna, Zdenka Krejcikova, di fronte alle figlie.
Secondo le prime ricostruzioni, i fatti si sono verificati attorno alle ore 20:00 di sabato 15 febbraio, a Sorso, in provincia di Sassari. Francesco Baingio Douglas Fadda e Zdenka Krejcikova erano appena usciti da un processo per maltrattamenti a carico dell’uomo. Qualche mese prima, Zdenka aveva denunciato il compagno a causa delle continue violenze subite. Il 14 febbraio, però, di lo aveva “perdonato” di fronte al giudice. Tuttavia, per Fadda continuava a pendere il divieto di avvicinamento alla donna e alle figlie, due gemelline di 11 anni.
Sabato sera, però, Francesco Fadda ha violato la misura restrittiva e si è recato a casa di Zdenka. La donna, spaventata, ha chiamato i Carabinieri, sebbene l’uomo l’avesse minacciata: “Ti ammazzo se chiami i Carabinieri“. Così, Fadda se ne è andato. Poco dopo, è tornato e i due hanno iniziato a litigare violentemente. Per questo motivo, la mamma è scappata dall’abitazione insieme alle figlie, cercando rifugio in un bar vicino. Qui, Francesco Baingio Douglas Fadda le ha raggiunte e ha accoltellato l’ex compagna, la quale era curva su una delle bambine, per cercare di proteggerla. Dopo il delitto, il 45enne ha preso il corpo esanime di Zdenka e ha fatto salire le gemelline, ancora sotto shock, nella sua macchina. Il giorno dopo, i Carabinieri hanno trovato lui e le 11enni in un bar di Ossi, in provincia di Sassari. Così, lo hanno arrestato.
Durante l’udienza di convalida del fermo di questa mattina, l’uomo ha dichiarato: “Le due bambine per me erano come figlie. Chiedo perdono ai familiari, io non volevo ammazzare Zdenka“. Eppure, la Procura della Repubblica gli ha contestato sia la premeditazione dell’omicidio sia il fatto che abbia costretto le due bambini ad assistere “all’agonia mortale della mamma ferita”. Secondo l’autopsia svolta sul corpo, la donna sarebbe potuta essere salvata. L’ex compagno le aveva perforato il polmone, senza lesionare grossi vasi sanguigni. Quindi, sarebbe bastata una taracotomia d’urgenza.
Per questo motivo, attualmente Fadda deve rispondere di omicidio, sequestro di persona (relativo alle due figlie e della ex compagna), resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di coltello.