Il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, parla di didattica a distanza e critica il Governo.
“Siamo ad un governo al capolinea. Deve andarsene a casa. Ieri abbiamo rifiutato di firmare un contratto burla per la Didattica a distanza. Una sorta di circolare camuffata” afferma.
“Mentre la DaD va regolamentata perché i docenti non possono essere mandati al macello, non possono essere sottoposti a regolamentazioni semplicistiche. Non ho nessuna intenzione di firmare a queste condizioni” continua.
“Per fare un contratto ci vuole il riconoscimento reciproco, programmazioni e decisioni condivise. Un’ora di didattica in presenza non è equivalente ad una di didattica a distanza per la quale vanno previste pause dal video terminale” aggiunge.
“Oggi è impensabile chela Dad si gestisca come a marzo con device e rete privati; e inoltre un conto è parlare di un insegnante in quarantena perché il figlio è affetto da covid, un altro perché lo è una delle sue classi, non si può pretendere che il docente lavori a prescindere sempre e indipendentemente dalle variabili come vorrebbe il Ministero. La premessa di un contratto è che nulla si può fare senza risorse aggiuntive” conclude.