Il segretario generale UIL Scuola, Pino Turi, critica fortemente la riforma del reclutamento.
“È una controriforma inattuabile che estende i problemi dei precari ai docenti di ruolo. Grave che non ci sia stato alcun confronto, ma il sindacato non resterà alla finestra a guardare” dichiara.
“Abbiamo iniziato questo quadriennio legislativo con 200 mila precari e lo chiudiamo a quota 300 mila. Il sistema dei concorsi è un fallimento e invece di fare un passo indietro, il Governo con questa riforma raddoppia, inserendo esami su esami anche dopo aver conseguito l’accesso in ruolo” dice a Orizzonte Scuola.
“Questo provvedimento è frutto di vent’anni di attacchi frontali e tagli alla scuola pubblica statale che purtroppo non finiscono qui. Tramite il DEF, il Governo ci ha informato che nei prossimi anni si passerà dal 4% della spesa pubblica sulla scuola, al 3,5%. Stiamo parlando di 7 miliardi di euro di tagli, è un fatto grave che oggi capita a noi ma che in futuro potrebbe colpire altri comparti” prosegue.
Parla poi di formazione: “Con questo Decreto Legge si aumenta l’orario di servizio dei docenti di tre ore per la scuola primaria e dell’infanzia e di sei ore nella scuola superiore di primo e secondo grado, è un qualcosa che non avviene in nessun paese“.
“Dobbiamo dire la verità alle persone, il Governo sta tagliando i fondi alla scuola. Gli stipendi non si riempiono con gli slogan ma con le risorse che devono rendere conto dell’inflazione e della perdita del potere d’acquisto. Auspichiamo che si apra finalmente un confronto serio sul contratto che sia incentrato proprio sulle risorse per i lavoratori” rivela.
Conclude parlando di reclutamento: “Su queste basi non c’è possibilità di convergenza. È necessario un incontro tra i sindacati per compiere una valutazione politica e un piano d’azione. Il sindacato non resterà alla finestra a guardare“.