Chelsey Peart, una giovane insegnante di 27 anni si è tolta la vita l’11 aprile scorso nella sua casa a Rotherham, in Gran Bretagna. A trovarla ormai priva di vita nella loro casa è stato il marito Mark, un vigile del fuoco.
“Sono arrivato a casa alle 7:05, la casa era al buio e ho trovato Chelsey impiccata a una corda intorno al collo”, ha ricostruito il marito alla Corte del Coroner di Doncaster. L’uomo ha reciso la corda, liberando la moglie dal cappio e l’ha adagiata sul pavimento. Purtroppo nessun tentativo di rianimazione ha avuto successo.
Considerata la giovane età e l’indole positiva di Chelsey, si è resa necessaria un’inchiesta per capire le ragioni del folle gesto. I suoi familiari hanno provato a ricostruire quanto accaduto nell’ultimo periodo della vita della donna.
La mamma di Chelsey ha dichiarato di aver notato dei cambiamenti in sua figlia dopo aver parlato con un terapista dell’occupazione, che ha definito la donna “emotivamente immatura” per lavorare in una scuola.
Helen O’Brien, preside della Rawmarsh Community School dove lavorava la vittima, ha descritto la giovane professoressa come un “modello di ruolo positivo per gli studenti e un insegnante di grande talento”. La signora O’Brien ha però raccontato di aver portato Chelsey in ospedale il 9 novembre 2017, dopo che lei stessa aveva confidato di aver pensato al suicidio durante il suo percorso lavorativo. Nel marzo 2018 la definizione del terapista che ha molto infastidito Chelsey, tanto da rendere visibile un cambiamento di atteggiamento nei confronti della vita.