Il Ministro dell’Istruzione Bianchi interviene alla presentazione di due mostre dedicate a Dante in occasione del Dantedì.
“Dante è un autore identificato con la nostra memoria. In un’epoca come la nostra, dominata da un presente ossessivo, recuperare la memoria ha un altissimo valore educativo” afferma.
“Siamo continuamente schiacciati in un presente immediato che viene espanso, esasperato e consumato dai media. Bisogna ricordare invece che la nostra identità è un’identità antica. E che l’identità è un fatto personale ma anche collettivo. C’è bisogno di recuperare la nostra storia nazionale, oggi sempre più europea” prosegue.
Riferendosi poi al Canto XXVI dell’inferno, dice: “Questo canto parla di chi ha avuto il coraggio di osare, di andare al di là del conosciuto. E anche questo è un valore fondante da trasmettere ai nostri giovani: non rimanere lì, non aspettare ma osare“.
“Riscoprire Dante vuol dure avere il coraggio di osare dal punto di vista intellettuale. La scuola del futuro su cui stiamo lavorando al ministero dell’Istruzione, deve essere una scuola che spinge ad osare. Bisogna instillare nei ragazzi il dubbio, la volontà di sapere di più, di andare oltre anche il sole” prosegue.
“Le nostre scuole ne usufruiranno molto e avranno modo di rifletterne nel tempo. Ma per la scuola italiana ogni giorno è il Dantedì” conclude.