Si avvia alla sentenza definitiva il processo iniziato qualche tempo fa contro un’azienda torinese concessionaria del mattatoio degli orrori, come è stato rinominato, per le atrocità in esso compiute, sito in via Traves.
Tre gli imputati, azionisti che sono stati accusati da una veterinaria che lavorava all’interno che non sopportava più di assecondare i maltrattamenti inferti agli animali.
Da un articolo apparso su Repubblica, sono stati riportati stralci dei verbali del processo, dal quale sono emersi molti dettagli, riportati dalla stessa veterinaria Raffaella Ruà: “Quando si fanno male si incastrano lì, ho delle foto dove… incastravano la testa con le corna dentro le sbarre, urlavano dal dolore, le urla le sentivi anche da fuori e non riuscivi neanche… era da tapparsi le orecchie“.
Secondo la legge, gli animali condotti al macello devono essere preservati da sofferenze. Invece nel mattatoio indagato ci sono stati molti episodi in cui gli animali arrivano già gravemente malati o deperiti e venivano fatti morire dissanguati.
Secondo La Repubblica, i maltrattamenti denunciati già sarebbero finiti in prescrizione; sarà la sentenza che verrà emessa a proclamare la condanna o meno degli imputati secondo i capi di accusa.