Non si sono fermati nemmeno di fronte al cartello con su scritto “Chiuso per lutto” o ai fiori, adagiati all’ingresso del bar in forma di commemorazione. No, i ladri sono passati oltre. Hanno utilizzato questo momento di grave dolore della famiglia per entrare in un bar, chiuso a causa della morte del suo titolare.
Maurizio Miscitti aveva 58 anni ed era il titolare del bar Miscitti, situato a Caldari di Ortona, in provincia di Chieti. Nei primi giorni di marzo, è morto dopo che le sue condizioni di salute sono precipitate impovvisamente. Dopo il suo decesso, i medici lo hanno sottoposto al tampone necessario per rilevare la presenza del Coronavirus e il risultato ha evidenziato la sua positività.
Pertanto, i familiari di Miscitti, date anche le nuove disposizioni del Governo, hanno chiuso il bar e, al suo ingresso, hanno messo il cartello “Chiuso per lutto”, in modo da avvisare i clienti abituali. I ladri, però, hanno ben pensato di poter sfruttare questo momento. Per questo motivo, nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20 marzo, hanno forzato la serratura e sono entrati all’interno del locale. Successivamente, hanno portato via tutto. Secondo le prime ricostruzioni, sembrerebbe che abbiano partecipato al fatto almeno tre persone.
Non è comunque il primo episodio di sciacallaggio che si è verificato, da quando è stato indetto lo stato di pandemia. Solo la scorsa settimana, alcuni ladri erano entrati in un ospedale di Palermo. Approfittando del momento di concitazione e intenso lavoro, avevano rubato effetti personali di medici e infermieri ed alcune attrezzature. Nel corso di queste settimane, inoltre, si è verificato un altro caso. Alcune persone stavano entrando nelle case degli italiani, sostenendo di essere appartenenti alla Croce Rossa e di dover effettuare dei tamponi. Tuttavia, utilizzavano questa scusa per poter mettere a segno i loro furti, anche se sembrerebbe che nessuno di essi abbia avuto esiti positivi.