Un’accusa pesante è stata mossa in questi giorni da Filippo Palombini, sindaco di Amatrice ai microfoni della trasmissione “Stasera Italia” su Retequattro. “Siamo stati messi in disparte dopo la tragedia di Genova e dopo il terremoto di Catania e noi non possiamo continuare a vivere di decreti che non riguardano direttamente le nostre emergenze” ha detto Palombini che si dice pronto a dimettersi.
Ce l’ha col governo che a suo parere si occupa di altro mentre i cittadini di Amatrice e gli altri comuni terremotati attendono fatti concreti. “Se non avranno risposte sulla ricostruzione, tutti i sindaci del cratere marceranno presto uniti e rimetteranno il mandato. Siamo rimasti senza interlocutore e senza guida. Le leggi ci sono, ma mancano i decreti per renderle operative. Faccio l’esempio del dl 55 del luglio scorso. Il denaro è rimasto bloccato, lo stesso commissario per la Ricostruzione ignorava che servisse un ulteriore passaggio” dichiara al “Giornale” in un’intervista rilasciata sempre dal sindaco di Amatrice Palombini.
Il commissario Crimi, in questi giorni intanto, sta visitando i luoghi terremotati per ascoltare i cittadini e per ribadire loro che lo Stato sta lavorando senza sosta per la ricostruzione.