Le Lavagne Interattive Multimediali (LIM) sono sempre più presenti nelle aule delle nostre scuole. I libri di testo stanno andando nella direzione della digitalizzazione. Gli smartphone sono sempre più presenti nella vita nostra e dei nostri figli.
Se gli adulti sono perennemente connessi alla Rete e distratti da questa continua e onnipresente opportunità, la stessa cosa sta accadendo anche ai bambini: l’industria della tecnologia sforna ogni giorno oggetti più seducenti per target di età sempre minori. Con la complicità e per la felicità dei genitori, spesso molto contenti di avere una tranquilla distrazione per i figli a portata di mano.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i bambini, fin da piccolissimi, passano il tempo davanti a uno schermo: a scuola con lavagna e tablet, a casa con i videogiochi, fuori e nel tempo libero con gli smartphone e dispositivi simili. Come una droga, anche questo attaccamento allo schermo crea dipendenza. Il tempo di esposizione dei bambini davanti a uno schermo è arrivato a livelli preoccupanti.
Il compito della Scuola, oggi, è anche quello di affrontare il problema con la giusta attenzione. Non sarebbe allora il caso di liberare i bambini dalla presenza di dispositivi tecnologici?
Occorre lasciare i bambini liberi di vivere la realtà, e non quella virtuale, introdurre i dispositivi informatici e tecnologici con gradualità, per alimentare la loro fantasia e supportare la loro crescita con qualcosa di tangibile, reale, qualcosa che possano toccare con mano, anche. Devono sporcarsi, devono giocare all’aria aperta, sviluppare non soltanto il tatto, ma anche il senso dell’attesa, senza fermarsi alla soddisfazione immediata del touch screen. Non possono accendere e spegnere tutto a loro piacimento, non tutto o quasi può avere la (non) consistenza dell’irreale, del virtuale.
I bambini hanno bisogno degli adulti, di essere ascoltati e guardati in faccia. Hanno bisogno dei loro tempi naturali, più lunghi rispetto a quelli degli adulti, per sviluppare le capacità di comprensione e la loro creatività. Hanno bisogno di toccare con mano, di vivere il mondo e cominciare a capirlo.
Crescita, apertura mentale, integrazione e convivenza passano da qui. Non permettiamo che la tecnologia impoverisca l’immaginazione e la vita dei nostri bambini.