Molto spesso i casi di maltrattamenti nei confronti dei bambini sono al centro delle pagine di cronaca. Umiliazioni, violenze fisiche e psicologiche e urla stanno tristemente diventando un’abitudine in molte scuole dell’infanzia (fortunatamente riguardano solo una parte di queste). Questi casi di violenza, per fortuna, vengono sventati prontamente dalle forze dell’ordine.
Questo però porta ad una questione che risulta essere un tema scottante e sempre attuale: c’è bisogno delle telecamere di sorveglianza all’interno delle scuole dell’infanzia? È questo il giusto modo per tenere lontano dai bambini i cosiddetti “cattivi maestri”?
In realtà sarebbe pronto un provvedimento legislativo nel quale si fa riferimento all’installazione di dispositivi atti alla sorveglianza nelle aule delle Scuole dell’Infanzia, però tale provvedimento è stato bloccato in Senato. Inoltre l’installazione degli apparecchi di videosorveglianza non sarebbe obbligatoria, bensì facoltativa. Per poter collocare le videocamere occorre il consenso del sindacato o dell’ispettorato del lavoro, inoltre il responsabile di ogni struttura poteva decidere se far installare o meno le apparecchiature per registrare tutto ciò che avviene durante le giornate scolastiche.
Tutte le immagini registrate non sarebbero liberamente consultabili ma sarebbero cifrate e protette con una duplice chiave di sicurezza. Quindi le registrazioni non possono essere visionate dai dirigenti o dal personale scolastico e neppure dai parenti di eventuali vittime di abusi.
Le registrazioni sarebbero consentite unicamente al pubblico ministero o alle forze di polizia da lui delegate e questo solo nel caso in cui fossero presentate denunce per presunti reati. In situazioni di emergenza le immagini potevano essere consultate dagli investigatori per fornire un’immediata comunicazione al magistrato.
Il Senato dunque ha bocciato il provvedimento, ma si legge riguardo alla videosorveglianza: “Qualora sia necessaria, può essere disposta per iniziativa della magistratura, senza appositi provvedimenti legislativi […] è inopportuno prevedere per legge tale possibilità perché essa avrebbe una valenza erga omnes, eccessiva, e testimonierebbe il fallimento della scuola, in quanto essa non sarebbe in grado di prevenire e controllare comportamenti inadeguati”