Telecamere sì o telecamere no? Questo è un interrogativo sempre attuale che coinvolge le scuole. È infatti una scelta saggia installare le telecamere con la funzione di videosorveglianza nelle scuole, oppure si dimostra solamente lesiva per la privacy di docenti e studenti? Sicuramente, quanto accaduto di recente ad una scuola di Potenza, ha riportato questo argomento di nuovo al centro del dibattito scolastico.
Il Codacons ha commentato questa faccenda così: “L’ultimo episodio registrato a Potenza rende ancora più urgente l’adozione di sistemi di videosorveglianza per evitare abusi e violenze nelle scuole” sottolineando quindi la gravità della situazione.
La novità risiederebbe nello scopo che avrebbero le telecamere all’interno dell’istituto: non servirebbero più solamente ad incastrare i docenti in atteggiamenti poco consoni, ma avrebbero anche lo scopo di tutelare gli insegnanti quando si vedono bullizzati dai propri alunni.
Carlo Rienzi, Presidente e fondatore del Codacons, è conscio del fatto che i mass media riportino puntualmente notizie di cronaca che hanno per protagonisti alunni o docenti in comportamenti fortemente scorretti o violenti. Ritiene quindi che sia giunto il momento di intervenire in maniera attiva.
Le telecamere nelle scuole inoltre incastrerebbero gli studenti violenti anche senza analizzare i video sui social: in questo modo infatti si potrà intervenire tempestivamente invece che dopo qualche giorno. Molti ragazzi infatti si divertono a riprendere le “bravate” compiute dai propri compagni per poi condividerle su Facebook.
Rienzi dunque è fortemente favorevole all’installazione delle telecamere: “È evidente a tutti l’urgenza di porre un argine a maltrattamenti e fenomeni di bullismo all’interno degli istituti scolastici e l’unica strada percorribile è quella della videosorveglianza”.
Dunque prosegue: “Per tale motivo chiediamo a gran voce l’installazione di telecamere in tutte le scuole e negli asili d’Italia allo scopo non solo di individuare subito episodi gravi come quello di Potenza e punire i responsabili, limitando così lesioni e prolungati traumi agli alunni, ma anche per una funzione deterrente, perché la possibilità di essere registrati mentre si commette una violenza porterà insegnanti e studenti ad evitare abusi, maltrattamenti e altri crimini nelle aule”