Maurizio Landini, segretario generale della Cgil , parla a Radio 24 dell’obbligo di vaccino.
“Voglio essere chiaro: noi siamo perché le persone si vaccinino, anzi la vera discussione che nel nostro Paese si dovrebbe fare è un’altra. Come prevede la Costituzione di fronte a un’emergenza sanitaria di questa natura, è necessario un provvedimento su un trattamento sanitario che diventi obbligatorio. Ma di questo si devono assumere la responsabilità il governo e il Parlamento” afferma.
“Usare surrettiziamente il green pass nelle mense, quando le persone al lavoro ci vanno senza green pass e poi per mangiare non hanno il diritto se non senza il certificato, è un errore che secondo noi va corretto” continua.
“Stiamo chiedendo che anche i tamponi debbano essere considerati un elemento di protezione, come le mascherine e le sanificazioni, e quindi, come tali, debbano essere gratuiti, non a carico del lavoratore. Trovo infatti singolare che nei provvedimenti fatti sulla scuola e sulle mense si legge che devono essere i lavoratori, in linea teorica, a pagare i tamponi” aggiunge.
“Noi non siamo mai stati contro il green pass. Ricordo che il governo ha preso un provvedimento nella sanità facendo una legge per tutti gli operatori sanitari. Peraltro è l’unico provvedimento obbligatorio di legge che ha fatto. E nessuno di noi ha detto nulla” prosegue.
“Quando si è arrivati ad affrontare i problemi della scuola e delle mense, abbiamo detto sostanzialmente che, siccome il green pass lo puoi avere sia con due dosi di vaccino, sia se sei guarito dal Covid, sia se hai fatto un tampone, se allora il green pass diventa la condizione per poter lavorare e usare un servizio, è singolare che il tampone se lo debba pagare il lavoratore” conclude.