La situazione a Milano si sta facendo di giorno in giorno sempre più critica. Molte sono infatti le insegnanti, le funzionarie e le segretarie che stanno riscontrando una situazione ormai per loro insostenibile: i genitori stranieri sono in sovrannumero e hanno quindi difficoltà di comunicazione, ritrovandosi spesso ad esprimersi a gesti. Questa situazione quindi ha spinto ad una particolare richiesta, ovvero ottenere dei traduttori.
È stata dunque indetta una vera e propria raccolta firme all’indirizzo del sindaco Beppe Sala: “Negli ultimi cinque anni si è registrato un considerevole aumento della concentrazione di bambini con famiglie non madrelingua e provenienti da altri Paesi che non comprendono e non parlano l’italiano in molti nidi e scuole della città, con percentuali che superano il 70% sul totale degli iscritti”.
Nella petizione dunque si continua a leggere: “Le criticità si sono enormemente acutizzate mettendo in crisi i servizi e l’efficacia dell’azione educativo-pedagogica. La difficoltà nella comunicazione con i genitori e la poca conoscenza delle culture di provenienza delle famiglie da parte del personale che lavora nei Servizi educativi rende necessaria la presenza di traduttori/mediatori culturali”.
La situazione si dimostra dunque preoccupante, soprattutto per quel che riguarda la burocrazia oppure per fornire informazioni utili inerenti al comportamento dei bambini in classe.
Le docenti milanesi sottolineano come sia imbarazzante il fatto che manchi un servizio di traduzione in una città come Milano che da sempre si dice “aperta, multiculturale e accogliente”.
La necessità di un servizio di traduzione quindi viene considerato fondamentale per permettere ai docenti di svolgere al meglio la loro occupazione.