Un gruppo di studenti ha protestato contro la didattica a distanza, sedendosi davanti all’ingresso del Consiglio regionale, a Bologna.
“Una volta si manifestava per non andare a scuola, oggi lo si fa per andarci…”. Queste le parole del consigliere regionale, che osserva la protesta dei ragazzi, circa dieci.
“Siamo coscienti del fatto che le misure contenute nel DPCM non dipendano direttamente dalla Regione, ma abbiamo scelto questo luogo poiché ci pare il più vicino allo Stato centrale e un possibile alleato nella lotta per un’educazione funzionale alle esigenze degli studenti“. Queste le parole di Cesare, rappresentante del Minghetti, accompagnato nella protesta da ragazzi del Sabin, del Copernico, dell’Artistico.
“La scuola, le aule, gli studenti, i professori, non possono essere sostituiti da schermi: durante i mesi di lockdown ci siamo ben resi conto che la didattica ha bisogno di un luogo e di persone fisiche, non è bastato?” continua.
“Vogliamo che agli studenti sia data voce in capitolo e che si considerino le esigenze di coloro che necessitano una formazione per essere cittadini liberi. La scuola è un diritto, la scuola è un dovere, toglierla significa privare il paese di un futuro” si sfogano gli studenti.