In Italia spicca un dato che fa riflettere: 1 adolescente su 5 risulta emotivamente fragile, questo significa che i ragazzi hanno difficoltà a relazionarsi e ad aprirsi con la propria famiglia. Fulvio Giardina, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ritiene necessaria la figura di uno psicologo interno ad ogni istituto scolastico. In questo modo diminuirebbero drasticamente i casi di studenti emotivamente fragili, aiutandoli prima del momento in cui questi “esplodano”.
Giardina, durante il suo intervento riguardo il documento “La salute mentale degli adolescenti” dichiara necessario un cambiamento per quel che riguarda il consenso genitoriale. Infatti un adolescente deve avere il consenso di entrambi i genitori per ottenere una consulenza psicologica a scuola. Secondo il professore, dai 16 anni in poi, si dovrebbe essere liberi di avere almeno un primo colloquio con uno psicologo. Prosegue “Stiamo cercando anche di collaborare col Miur per avere una presenza dello psicologo a scuola che faccia da filtro, si abbia un codice di lettura non patologico. Parliamo di benessere e qualità della vita”
È bene notare che, secondo la legge, per praticare la consulenza presso gli istituti scolastici è necessaria l’iscrizione all’albo degli psicoterapeuti e un’ampia esperienza accumulata in strutture pubbliche ospedaliere o riconosciute. Il professionista opererà presso un ufficio e solo su appuntamento, quindi non entrerà in classe.
Si discute inoltre sull’importanza dello psicologo all’interno dell’istituto anche per aiutare gli insegnanti, in modo tale che questi siano guidati da persone esperte nell’affrontare situazioni di disagio studentesco. L’Italia infatti sarebbe uno dei pochi paesi europei a non avere questa figura fondamentale, utile a fornire un aiuto concreto riguardo situazioni molto delicate.