A Sassuolo (Modena) un tunisino di 38 anni, residente da anni nella cittadina dove lavorava in un supermercato, ha commesso una strage uccidendo la sua compagna e i due bambini, di due e cinque anni, avuti da lei.
Altra vittima della strage sua suocera, che ospitava figlia e nipotini dopo una crisi famigliare. L’uomo si è poi tolto la vita. Unica a salvarsi dalla strage è stata l’altra figlia della donna, nata da una relazione precedente, che in quel momento era a scuola.
Proprio il fatto che nessuno fosse andato a prenderla ha messo in allarme le autorità, che hanno poi fatto la drammatica scoperta. Ora le forze dell’ordine stanno lavorando per ricostruire la dinamica dei fatti.
Una famiglia all’apparenza normale, come tante che, almeno stando alle prime informazioni raccolte. Ma, ovviamente, anche sulla loro situazione ci sarà bisogno di approfondire, a partire dai rapporti fra il presunto omicida e la sua compagna. Ci sono alcuni testimoni che riferiscono di un rapporto ormai finito che sfociava in minacce da parte di lui e ci sarebbe anche un audio, registrato dalla vittima, in cui il presunto autore della strage la minaccia di morte. Al momento non c’è che una scena del crimine di un’efferatezza tale che anche esponenti delle forze dell’ordine di grande esperienza non avevano mai visto.
Fino a notte la la polizia scientifica ha lavorato dentro la casa di via Manin, in un quartiere residenziale a poca distanza dal centro storico della cittadina, cercando indizi e tracce. Nabil Dhahri ed Elisa Mulas non stavano più insieme da tempo. Dhahri è stato per un periodo in Tunisia ma una volta tornato era solito andare a vedere i bambini anche lì, nella casa del massacro. L’uomo era arrivato al punto di minacciare la ex compagna di morte, come testimonierebbe una registrazione fatta nei giorni scorsi da Elisa