È partito tutto da un caso avvenuto nel 2015 a Pamplona. Durante la tradizionale festa di San Fermìn, una ragazza di 18 anni era stata trascinata dentro un palazzo e violentata da 5 uomini. Per i giudici che si erano occupati del caso, però, non si era trattato di stupro. Il Tribunale di Navarra aveva condannato i cinque responsabili con l’accusa di abuso sessuale, ovvero con una pena molto più lieve rispetto a quella che avrebbero potuto ottenere se fossero stati condannati per violenza sessuale. Subito, il fatto aveva scatenato una notevole indignazione pubblica ed era nato lo slogan: “Hermana, yo sì te creo” (“Sorella, io ti credo“). Quattro anni dopo, il Tribunale Supremo aveva condannato i cinque per violenza sessuale di gruppo con aggravanti.
Quando Pedro Sanchez non era ancora il Presidente, si era più volte battuto contro la prima condanna. In un post su Twitter, aveva scritto: “Fu una violenza. La sentenza del Tribunale sulla Manada lo conferma. Solo sì e sì. La Spagna continua a muoversi nella protezione dei diritti e delle libertà delle donne e non si fermerà. Perché ci abbiamo creduto, perché ti crediamo. Perché ti vogliamo viva, libera, senza paura“.
Così, oggi, il Governo spagnolo fa un effettivo passo in avanti verso la tutela della donne. Il gruppo di sinistra ha, infatti, approvato una proposta di legge che prevede la riforma del codice penale. Nello specifico, riguarda la modifica del termine giuridico di “stupro“. In base a ciò, sarà considerato tale qualsiasi caso in cui il rapporto sessuale non è stato consenziente. In aggiunta, è stato approvato anche l’aumento della pena relativa all’abuso sessuale.
Dopo essere venuta a conoscenza di questa nuova modifica, Monica Costa Ria, “militante” di Amnesty International, ha commentato: “Apprezziamo l’annuncio del Governo spagnolo, che rappresenta una vittoria delle sopravvissute allo stupro e delle innumerevoli donne che, con le loro proteste e azioni, hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di riforme legislative, politiche e di prassi“.
Attualmente, dunque, lo stupro è riconosciuto in tutti i casi in cui il sesso non era conoscente in Svezia, Germania e Gran Bretagna. Sono previste delle nuove leggi in tal senso anche in Spagna e Danimarca. L’Italia, invece, continua a rimanere distante anni luce.