Era scappato dal suo Paese di origine, il Gambia, quando era piccolissimo. Non aveva neppure sedici anni. Aveva affrontato il deserto, le intemperie, la prigionia e la traversata del Mediterraneo per arrivare in Italia. Una volta arrivato, Ibrahim Gaye aveva scoperto la sua malattia, la leucemia.
Nonostante ciò, continuava a voler realizzare il suo sogno: diventare un calciatore alla pari di Cristiano Ronaldo. In un intervista rilasciata a Repubblica qualche tempo fa, aveva raccontato: “La paura in certi momenti non esiste. Esistono la vita e la morte“.
Due giorni fa, però, le condizioni di salute di ibrahim Gaye sono peggiorate improvvisamente. Per lui, si è reso necessario il ricovero immediato presso il reparto di ematologia dell’Ospedale Civico di Palermo. Ma il ragazzo cambiano sentiva già che quella sarebbe stata la sua ultima volta nella struttura ospedaliera. “È finita“, aveva scritto sui social network. Ieri, giovedì 27 febbraio, è arrivato il triste epilogo. ibrahim Gaye non ce l’ha fatta ed è morto. Con lui, se n’è andato anche il suo sogno.
Subito dopo la notizia della sua scomparsa, la cantante Laura Pausini, che era l’artista preferita del ragazzo, ha espresso la sua tristezza con un post su Instagram: “Ho conosciuto Ibra grazie a un articolo che Repubblica gli ha dedicato sulla sua storia dal Gambia a Palermo. Ho visto la mia foto sulla parete della sua camere in ospedale e, quindi, l’ho cercato e l’ho chiamato“. Ha ricordato: “Solo pochi giorni fa, scherzavo con lui al telefono e ci siamo promessi di cantare insieme presto“. La Pausini ha concluso affermando che il prossimo concerto sarà dedicato a lui.
Domani, il suo corpo sarà trasferito in una cella frigorifera. In questo modo, potrà rientrare dalla sua famiglia, nel Gambia. L’Ospedale, però, si è già preoccupato di dargli l’ultimo addio. Dopo la sua morte, sono arrivati l’imam della moschea bengalese e l’imam Francesco Bengaluso, che insieme hanno recitato la preghiera del defunto.