Roberto Battiston, docente di fisica all’Università di Trento, parla della situazione dei contagi.
“Senza vaccini saremmo in una situazione ben peggiore di quella dell’ottobre del 2020, quando eravamo alla vigilia della seconda ondata” afferma.
“L’anno scorso di questi tempi venivamo da una estate dai numeri molto bassi, ma poi i nuovi infetti e Rt crebbero in modo rapidissimo dopo la riapertura delle scuole e delle attività produttive, portando a fine novembre il numero degli infetti attivi a quota 800mila” aggiunge.
“Quest’anno non sta accadendo niente di simile: siamo partiti, come detto, da numeri estivi più alti, ma da metà agosto siamo in continua decrescita, anche se negli ultimi giorni si osserva un leggero rallentamento. E questo nonostante la dominanza della variante Delta, molto più contagiosa e aggressiva: ha una capacità infettiva di quasi 3 volte superiore a quella del Coronavirus originario” prosegue.
“Eppure nei numeri non vediamo l’effetto di questa straordinaria capacità di contagio, nonostante che, solo con la riapertura delle scuole, si sia messo in moto un rimescolamento della società che coinvolge, direttamente o indirettamente più di nove milioni fra studenti e personale scolastico oltre ai rispettivi nuclei familiari, una parte sostanziale della società italiana” continua.
“Dei vaccini e, da agosto, anche del Green pass. Se ci fossimo affidati solo alle mascherine e al distanziamento non saremmo certo riusciti a contenere la Delta. Ricordiamo che l’autunno scorso, pur di fronte a un virus assai meno aggressivo, furono necessari mesi di zone rosse e didattica a distanza in gran parte delle scuole. Oggi invece abbiamo la possibilità di tornare alla normalità in condizioni di sostanziale sicurezza” conclude.