I giovani che contraggono l’Hiv sono in aumento. Con essi, incrementa anche la disinformazione legata all’educazione sessuale, che sembra sempre essere un tabù. Di conseguenza, le scorrette informazioni e l’assenza di campagne di informazione adeguate, fanno pensare ai ragazzi che tale virus sia una questione da non prendere in considerazione, perché “tanto non succede a me”. È il caso di una ragazzina che scopre quasi per caso di essere sieropositiva a 16 anni
Intervistata da L’Espresso, ha raccontato la sua storia, che vuole essere come un monito per tutti i ragazzi: “Io non sapevo neanche cosa fosse questo virus dell’Hiv. Mi è piombato tutto addosso“. Il tutto è nato da un intervento a cui si sarebbe dovuta sottoporre. La data, poi, era saltata e rifilata tre mesi dopo. Nel frattempo, le sue condizioni di salute si erano aggravate improvvisamente ed era stata ricoverata d’urgenza. Proprio poco prima di entrare in sala operatoria, era stata sottoposta a dei test clinici. Grazie a quelli, i medici avevano scoperto che la ragazzina aveva contratto il virus dell’Hiv.
A distanza di tempo, dopo quel drammatico giorno che inevitabilmente le ha sconvolto la vita, ha riflettuto: “Siamo una generazione poco preparata. Ci sono molti adolescenti che non sanno bene neanche come si usi un preservativo. In molti pensano che l’Hiv non esista più. Cioè, sai che esiste, ma che è una cosa così“. Ha ammesso che, proprio per questo motivo, lei non si sarebbe mai sottoposta al test che consente di rilevare se il virus sia stato contratto.
Successivamente ha esposto un altro grande problema. In Italia, non è possibile per un minorenne effettuare un test o, comunque, un controllo sanitario di questo tipo senza il consenso dei genitori. “Questa cosa del test vietato ai minori è assurda. È un controsenso. – ha dichiarato – Dovrebbero imporlo, perché alcuni di loro non usano la testa quando fanno certe cose. Altrimenti, lo devono comprare nei distributori in cui si vendono i preservativi“.
Per questo, il suo intento, ora, è solo uno: raccontare la sua storia, di come sia diventata sieropositiva a 16 anni, affinché anche gli altri ragazzi siano informati e non commettano il suo stesso errore. In altre parole, la sua mission è quella di far capire la necessità di “fare sesso protetto, soprattutto con le persone che conosci meglio. Niente di più importante“.