Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, parla del vaccino AstraZeneca e della decisione dell’Ema.
“Su AstraZeneca è stata fatta tanta confusione e ovviamente oggi il vaccino è compromesso per quanto riguarda la sua reputazione scientifica. Prima sì poi no, così le persone sono smarrite. Io sono convinto che sia un ottimo vaccino e i dati inglesi confermano che ha ridotto i decessi e le ospedalizzazioni” dichiara ad Adkronos Salute.
“Ma, ahimè, conta anche la percezione dei cittadini quando devi fare una campagna di immunizzazioni di massa. Se proponi un vaccino che, per colpa di alcune decisioni, oggi ha una credibilità molto compromessa, diventa molto tutto molto difficile” aggiunge.
“Ieri francamente da parte di Ema è arrivata una decisione difficile da comprendere. Si è lasciato ai singoli Paesi la decisione finale creando inevitabili differenze. Questa è la dimostrazione che in ambito sanitario l’Europa non è unita. Se veramente l’Ema riteneva, come ha detto, che ci fossero delle possibilità di correlazione con eventi trombotici dopo il vaccino, doveva precisare che va usato solo per chi ha più di 60 anni. Invece ha fatto come Ponzio Pilato, rimettendosi ai singoli Paesi” prosegue.
“Oggi però vediamo il bicchiere mezzo pieno. Ripartiamo con l’idea di vaccinare le persone anziane che ne hanno più bisogno e AstraZeneca sappiamo che per loro va bene. Per i più giovani ci dedicheremo più avanti con altri vaccini. A chi a meno di 60 anni ne daremo altri” conclude.