Si era iscritto ad un sito per incontri tra gay, spacciandosi per un ragazzino di 13 anni. In realtà era un prete inglese 32enne, Matthew Jolley, che era in rete per adescare minorenni.
Caduto nella trappola di un poliziotto che ha fatto finta di voler cedere il proprio bambino di due anni, il sacerdote è stato arrestato e condannato a 3 anni e 4 mesi di carcere.
Jolley frequentava siti gay da anni e la polizia lo aveva intercettato perché si era detto alla ricerca di bambini di due anni. Dopo essere andato ad un appuntamento in cui credeva di trovare la piccola vittima, il sacerdote è stato arrestato in flagranza. Il suo avvocato ha affermato che Jolley è “profondamente imbarazzato e sconvolto” da ciò che ha fatto.
“Il suo sacerdozio è finito e quando uscirà dal carcere si cercherà un altro lavoro”. Il giudice che lo ha condannato ha sentenziato: “Le sue parole, azioni e intenzioni mi sembrano del tutto incompatibili con gli insegnamenti della Chiesa cattolica”, mentre Louise Murphy, agente che investiga sugli abusi sui minori, ha commentato: “Jolley, attraverso le sue comunicazioni online, ha dimostrato di essere attratto sessualmente dai bambini piccoli e che avrebbe fatto tutto il possibile per soddisfare il proprio desiderio sessuale. Questo invia un chiaro messaggio a chiunque commetta tali reati: nessuno è al di sopra della legge e sarà assicurato alla giustizia, indipendentemente da chi sia e cosa faccia”.