Non sono i proclami l’arma vincente, ma è solo concentrandosi su se stessi che si riesce a sconfiggere l’attuale competizione fondata sull’aggressività. Ed il raggiungimento di tale obiettivo può percorrere due strade, entrambe necessarie pur se diverse.
Innanzitutto parliamo della strada della rinuncia al giudizio: la sperimentazione pratica di tale via può essere messa in atto attraverso il gioco dei limiti. E la seconda strada è quella del focalizzarsi su sé stessi al fine di superarsi.
Ed unico modo per superare se stessi è imparare a conoscere a fondo la propria natura, sia le inevitabili debolezze che i punti di forza. Dovrebbe allora essere introdotto fin dall’infanzia anche questo meccanismo di conoscenza di sè, così come accade per alcuni esercizi di autoconsapevolezza e per l’esame di coscienza.
Dare ai bambini un ambiente adeguato e degli input adatti affinché possano sviluppare le loro doti di competizione positiva e di introspezione, ne diverrebbero davvero dei campioni.
Le parole del Dalai Lama non possono che essere quelle più adeguate per instradarci su questa strada: “Per scoprire la tua vera natura interiore, penso che tu debba trovare tempo, con tranquillità e rilassamento, per pensare in modo più raccolto e per investigare il tuo mondo interiore. Questo può aiutarti. Nei momenti in cui sei molto turbato dall’odio o dall’attaccamento, se vi è il tempo o la possibilità, prova semplicemente a guardarti dentro e chiediti: che cos’è l’attaccamento? Qual è la natura dell’ira?”.
Perché è proprio vero, la vera competizione non è quella che ci pone contro gli altri, poichè “Non si arriva in alto superando gli altri. Si arriva in alto superando se stessi“.