Quando si parla di allerta meteo si entra sempre un po’ in crisi. In particolar modo diventano preoccupati i genitori che, nel caso lavorassero entrambi, si ritroverebbero con i propri figli a casa. Solitamente infatti, con l’allerta meteo, vengono chiuse le scuole in maniera preventiva per evitare disagi. Sono state però piuttosto aspre le proteste dei genitori.
Sui social quindi si scatena la polemica. Alcuni scrivono: “Allerta sole a catinelle”, altri invece si domandano: “Dov’è il diluvio universale?”. E su Facebook la popolazione napoletana, ovvero quella che il 20 novembre ha visto chiudere le proprie scuole a causa dell’allerta, pubblica le foto di un sole splendente. Certo, la pioggia poi è arrivata, ma solo nel pomeriggio e moderata.
Un genitore ha scritto: “Nessuno pensa agli enormi problemi logistici per chi è genitore e lavora o ha altro da sbrigare. Decisioni avventate senza il supporto di una struttura socio-culturale suppletiva. Siamo in Europa solo quando conviene. Si pensi a Danimarca e Germania”. Un altro genitore invece parla di tutela: “Chiusura delle scuole in caso di meteo avverso che tutela solo i bambini e il corpo docente. E il resto della popolazione?”.
Altri genitori invece puntano il dito contro l’amministrazione. Ritengono infatti che questa sia stata una misura preventiva, ma che sarebbe stato meglio se avessero pulito le strade e curato gli alberi. In questo modo, anche in caso di pioggia, non si sarebbero verificate conseguenze spiacevoli e la giornata sarebbe proseguita senza nessuna interruzione dei servizi.
Il sindaco comunque decide di difendersi: “Noi non abbiamo la palla di vetro. Sappiamo che le previsioni meteo non sono elementi di certezza, ma l’ultima volta è stato emesso un bollettino giallo e a Napoli, per la prima volta, ci sono stati venti oltre i 100 chilometri orari. Una situazione per la quale contiamo milioni di euro di danni. Napoli è ancora ferita e ha pianto una vittima mentre oggi con un’allerta arancione siamo tra la pioggia e il sole con fenomeni atmosferici normali”.