Nuove regole alla “Girls High School” di Pretoria (Sudafrica): niente più treccine, rasta o capelli voluminosi e crespi per le sue alunne. Un’imposizione del prestigioso liceo femminile privato ha proibito nei giorni scorsi l’utilizzo delle tipiche acconciature afro all’interno dell’istituto.
La risonanza dell’azione razzista non è stata da poco: disdegno tra gli abitanti della città e reazioni pesanti da parte delle studentesse per andare contro al codice di condotta stabilito dalla scuola. Un codice che impone capelli spazzolati e legati in una coda di cavallo e rasta naturali o treccine “al massimo di 10 millimetri di diametro”.
Dalle sue aule, la rivalsa delle ragazze nere “armate di acconciature afro e trecce” non ha tardato ad arrivare per manifestare la propria rabbia verso regole che, se rispettate, comportano quasi sicuramente un’azione chimica lisciante sui loro capelli.
Questa vicenda ha visto coinvolta anche la classe politica. Con un tweet interviene nella polemica Mmusi Maimane, il leader del principale partito d’opposizione (“Alleanza Democratica”): “Mia figlia” dice Maimane “porta una pettinatura afro, è l’unico modo con cui si pettina. Significa che non sarebbe ammessa a scuola?“.
Il clima teso ha portato anche a una visita nell’istituto di Panyaza Lesufi, il ministro del dipartimento dell’Istruzione della provincia di Gauteng: dopo un lungo e pacifico confronto con insegnanti e alunni, il liceo ha deciso di sospendere il provvedimento e – su richiesta del ministro – verrà svolta un’indagine indipendente sulle segnalazioni arrivate per l’accaduto.
Nonostante la risoluzione in tempi brevi, la discordia non ha mancato di eco nei social dove si è posto in cima ai topic trend con l’hashtag #StopRacismAtPretoriaGirlsHigh (stop al razzismo nella scuola superiore di Pretoria).
Inoltre, sempre online sono state raccolte 15.000 firme a favore di una petizione contro le regole imposte dalla scuola e contro la politica etichettata come “razzista”. I promotori chiedono che dalle autorità venga garantita protezione contro il codice di condotta affinché le ragazze nere e musulmane non vengano discriminate, prevedendo anche sanzioni disciplinari per gli insegnanti che hanno dimostrato atteggiamenti razzisti e di proteggere le ragazze che non si sono arrese e hanno protestato.
Dopo questa vicenda, alcune delle ragazze hanno raccontato che gli insegnanti più volte hanno chiesto loro di lisciare i capelli, definendo le loro acconciature simili a un “nido di uccello” fino a dare addirittura della “scimmia” a un’allieva.
Le alunne hanno anche dichiarato che gli veniva vietato di parlare lingue africane. Proprio qui, nella prestigiosa scuola di Pretoria fondata nel 1902 come istituto “multi-razziale” ma che ha accolto esclusivamente studenti bianchi fino al 1994.
A 22 anni dalla vittoria sulla discriminazione sui neri con l’apartheid, purtroppo il Sudafrica è ancora coinvolto in episodi razziali della minoranza bianca sulle persone di colore.