Spesso si dice che le giovani generazioni non conoscono i valori di rispetto e di disciplina, non sanno rispettare le regole e in generale difettano molto come senso di responsabilità e nella capacità di affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
Perché i giovani hanno questi atteggiamenti?
Sicuramente una buona parte di responsabilità è da ricercarsi nell’atteggiamento delle famiglie, che da una parte abbandonano letteralmente i ragazzi a loro stessi nella loro vita quotidiana e scolastica, mentre dall’altra parte sono estremamente protettivi (al limite della patologia), giustificando ogni loro azione e scaricando sempre la responsabilità su qualcun altro.
“Colpa del professore che lo ha preso in antipatia”
“Colpa dell’amico che lo ha distratto”
“Colpa della preside che ha dato un esame difficile”
“Colpa dei videogames e della musica rock”
Questi genitori non hanno voglia (o capacità) per affrontare tutti i problemi che comporta l’educazione di un figlio, e piuttosto che ammettere i propri fallimenti, sono alla costante ricerca di un colpevole sul quale scaricare le proprie mancanze come genitore.
Ma anche la scuola ha un ruolo in questa deriva delle giovani generazioni, in quanto non è più un luogo dove si insegnano i valori civili, la disciplina, il merito, ma strutture fatiscenti non solo dal punto di vista materiale, ma anche morale.
Molti professori svogliati, nessuno che abbia voglia di gestire dei problemi o di affrontare i genitori, si lascia passare tutto e non si premia chi lo merita. Si premiano tutti (paradossalmente quindi non premiando nessuno) per non avere problemi.
Un sondaggio realizzato dal Gruppo di Firenze, che ha intervistato un campione di persone (800) che hanno superato i 18 anni di età traccia un quadro decisamente impietoso della situazione scolastica italiana.
- Il 67% degli intervistati concorda nel sostenere che la scuola italiana è troppo poco severa per la condotta degli allievi.
- Il 68% giudica in modo negativo l’abolizione della bocciatura per condotta.
- Il 59% crede che la scuola sia troppo poco esigente per quanto concerne la preparazione degli studenti.
- I compiti a casa sono necessari per il 75%.
- Il 50% ha giudicato scandaloso che durante un esame la commissione chiuda un occhio su chi sta copiando.
Che dire dai risultati di questo sondaggio?
La stragrande maggioranza delle persone concorda nel considerare la scuola troppo “morbida”. Sono sparite le regole e la conseguenza delle azioni. Un alunno che si comportava male in classe riceveva un brutto voto in condotta e rischiava seriamente la bocciatura, adesso al massimo viene richiamato e il professore deve subire anche la rabbia dei genitori. Il merito non vale nulla se si premia chi copia e non chi si è impegnato per studiare.
L’aspetto confortante di questi dati è che la stragrande maggioranza degli intervistati appoggiano un cambio di direzione, con un deciso giro di vite per quanto riguarda la meritocrazia e la disciplina. Si deve ripartire da questo per avere una scuola che funziona, personale meno stressato e demotivato e, non ultimo, dei ragazzi che comprendono le conseguenze delle loro azioni.
“…Molti professori svogliati, nessuno che abbia voglia di gestire dei problemi o di affrontare i genitori, si lascia passare tutto e non si premia chi lo merita. Si premiano tutti (paradossalmente quindi non premiando nessuno) per non avere problemi. …”. Ho riportato questa frase perché, a mio avviso l’estensore dell’articolo dimostra la insufficiente conoscenza delle ORDINANZE, CIRCOLARI e LEGISLAZIONE SCOLASTICA del MIUR. Dico questo perché nei miei trentasei anni di insegnamento vissuti con impegno e con onore ho sempre cercato di avere un atteggiamento serio e al termine dell’anno scolastico riportare una valutazione, per ogni singolo studente, basata su interrogazioni compiti in classe e atteggiamento nei confronti della disciplina (matematica applicata, informatica e sistemi) da parte dello studente. Il consiglio di classe valuta lo studente non su quello che dice il professore ma è prevalente il parere del consiglio di classe e del preside. Questo ha comportato che le discipline scientifiche non si studiano più tanto c’è il SEI ROSSO. Poi per non farla tanto lunga se leggete le ordinanze sugli esami di stato potrete capire che gli esami sono costruiti per promuovere TUTTI pure il cane del preside. Prima di affermare che gli insegnanti sono svogliati riflettete e studiate pure voi e capirete chi vuole la distruzione della scuola pubblica.
Sono un’ insegnate alle soglie della pensione, e dichiaro il mio disgusto per come la scuola abbia preso una scivolone, da quando ai governi in carica non ha importato più la formazione degli studenti, quindi cittadini di domani.
Ogni volta che ho cercato di far prevalere l’educazione sull’istruzione, mi sono scontrata con il voto consiglio orchestrato dal preside di turno.
Concordo con la sign. Loredana. Magari ci fosse verso tutti , docenti e alunni, una vera meritocrazia !
Non mancano però eccezioni, specie al classico, dove c’è in genere motivazione allo studio .
La scuola primaria è allo sbando,nessuno capisce o vuole capire che le ore di italiano e matematica ,materie fondamentali, sono poche e non bastano per far consolidare e potenziare concetti difficili che hanno bisogno di esercitazioni. Per non parlare quando ti ritrovi in classe insieme all ‘insegnante che è in compresenza,all’insegnante di potenziamento, a due ,anche tre insegnanti di sostegno, all’assistente alla comunicazione e devi cercare l’attenzione degli alunni: impossibile.