I tempi sono cambiati, inutile nasconderlo. Se da una parte le nuove tecnologie introdotte nell’ambito scolastico stanno facendo molto discutere (in positivo ma anche in negativo), dall’altra c’è un argomento che sembra essere rimasto una vero e proprio tabù nell’ambito scolastico.
Nonostante l’evoluzione, c’è un argomento che non sembra essere invecchiato mai per come è spiegato ai bambini: l’educazione sessuale. Insegnare ai più piccoli “il misterioso mondo del sesso” non ha subito molti cambiamenti nel corso degli anni, restando saldamente legato alla vecchia tipologia di insegnamento (limitato alla classica spiegazione delle api sul fiore) causando spesso conseguenze non particolarmente idonee per dei bambini.
I bambini invece hanno fatto progressi, se così vogliamo definirli, per quel che riguarda l’apprendimento praticato in solitaria. Ormai i vecchi giornaletti rovinati passati sotto banco sono una cosa vecchia. Nell’era del web i ragazzi passano direttamente ai siti pornografici e questo, spiega il Telefono Azzurro, è molto preoccupante.
L’Italia comunque non è l’unico paese che chiude gli occhi di fronte all’insegnamento dell’educazione sessuale a scuola, è in buona compagnia essendo appoggiata dalla Lituania, Polonia e Romania. Anche loro infatti sono paese che hanno deciso di non affrontare questo insegnamento a scuola.
L’argomento ovviamente è stato al centro di accesi dibattiti nel corso degli anni ma sempre con scarsi risultati. Secondo un’analisi pubblicata dal Parlamento Europeo la causa del freno riguardo questo argomento è da ricercarsi nella cultura cattolica che di fatto è radicata nel nostro Paese.
In quarant’anni non si è riuscito a rendere obbligatorio nelle scuole un serio programma di insegnamento riguardo la sfera sessuale. La curiosità dei bambini, che stanno diventando ragazzi, ovviamente è enorme e la conseguenza è quella di informarsi online, spesso con risultati pericolosi.
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