Sul fondale del Mare di Ross in Antartide è stata scoperta una fuga di gas metano, il fenomeno potrebbe avere un grosso impatto sul clima del pianeta.
Un’importante scoperta quella effettuata nei fondali marini dell’Antartide, è stata individuata la prima fuga di metano del continente, e ora gli scienziati sono preoccupati.
Sono stati gli studiosi della Oregon State University ad scovare la presenza del gas fuoriuscito dal suolo del polo, ora si ipotizza che sotto l’Antartide si trovi un’enorme deposito di CH4. Eventuali perdite diffuse da parte di questo serbatoio potrebbero inevitabilmente avere un grosso impatto sul riscaldamento globale. Il metano infatti è un gas più potente dell’anidride carbonica do 28 volte, per questo motivo potrebbe aver agevolato lo scioglimento del permafrost al Polo Sud, facendo aumentare sensibilmente le temperature del pianeta.
La scoperta della fuoriuscita risale al 2011, ma è solo recentemente che si è scoperto come risaliva dal suolo e per quale motivo è ancora presente. Il metano normalmente viene consumato da microbi di varie genere una volta presente nell’aria, ma rimanendo intrappolato in acqua sotto i ghiacci avrebbe potuto riscaldarne la temperatura. Al momento però, nel Mare di Ross, dove è avvenuta la scoperta non è stato registrato un aumento termico degno di nota. Ora resta da capire quanto gas sia presente nel sottosuolo e come si è formato (si ipotizza che possano essere stati i depositi consumati delle alghe oppure attività vulcaniche), ma soprattutto che conseguenze potrebbe nel nostro pianeta.