Rino Di Meglio, segretario della Gilda degli Insegnanti, parla dello sciopero generale della scuola previsto per il 10 dicembre.
“Questa legge di bilancio è l’ennesima umiliazione per chi lavora nella scuola. Occorre un atto di orgoglio da parte della categoria, una ribellione. Mi auguro che questo sia il primo atto di lotta a meno che il governo non apra le orecchie” afferma.
“Siamo stufi di sentire da presidenti del Consiglio e Ministri che si sono succeduti in questo triennio promesse, impegni con cifre precise e poi quando si tratta di mettere mano al portafogli per la scuola non c’è niente” continua.
“Non ci sono interventi né per la stabilizzazione, né per ridurre il numero degli alunni per classe, né per abolire i vincoli. Quindi la politica invece di fare riforme che rendono la scuola migliore , soprattutto per i nostri alunni, interviene qualche volta a peggiorare le condizione e per di più c’è l’umiliazione che non vi sono assolutamente investimenti. Un legge di 33 miliardi in cui non se ne trova uno solo per la scuola e per rendere più decente la retribuzione di chi insegna e lavora nella scuola” aggiunge.
Poi spiega: “La risposta dei sindacati, la risposta responsabile non poteva che essere di interrompere le relazioni sindacali con il ministero dell’istruzione e di indire lo sciopero oltre che partire con serie di ulteriori azioni di lotta“.
“Siamo sempre pronti a deporre le armi al minimo segnale di volontà da parte del presidente del Consiglio e del governo in carica” conclude.