Il sindacato Anief ha annunciato lo sciopero per chiedere di apportare dei cambiamenti alla riforma del reclutamento appena approvata.
Il 6 maggio è la data scelta per la mobilitazione nazionale. Il presidente Anief afferma: “È un piano di riforma impraticabile che fa acqua da tutte le parti perché non valorizza né la formazione né la professione dell’insegnante. E sul reclutamento possiamo scommettere sin d’ora che la montagna partorirà il topolino, con almeno i due terzi dei posti che rimarranno vacanti per via di un meccanismo di stabilizzazione complesso ed estenuante“.
“Ecco perché il 6 maggio manderemo un segnale importante, assieme a tutti i lavoratori della scuola: quel decreto così come è stato approvato dai ministri è impresentabile” aggiunge.
Pacifico entra nello specifico e dichiara l’importanza di respingere il corso annuale magistrale abilitante per accedere ai concorsi.
Pacifico poi chiede di “investire sulla docenza svolta in aula, prima ancora di ricercare risorse, peraltro esigue, per premiare attività aggiuntive di alcuni. La precedenza devono averla le attività svolte ogni giorno con gli studenti e invece mal retribuite“.
“Bisogna legare gli stipendi ad una inflazione galoppante dieci volte più cara del costo della vita, premiare una professione pagata meno del lavoro svolto da un operaio non specializzato e certamente non valutabile da prove Invalsi che non tengono conto della situazione di partenza di ogni alunno o di crocette ai test che non misurano di certo il merito. La verità è che servono oggi più che mai quelle risorse aggiuntive chieste per il rinnovo del contratto e no una ‘mancia’ per alcuni che per il lavoro aggiuntivo non saranno mai appieno retribuiti” conclude.