Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, si difende da chi lo considera non adeguato ai tempi e attacca in merito all’analisi di temi delicati già alle elementari.
“Ma come si può pensare di parlare di aborto indotto, di coito, di piacere sessuale, di omosessualità o di transizione di genere in una quinta elementare?” chiede.
“Sono temi delicati, che si possono affrontare, certo, ma non con bambini di 9-10 anni. Se mi oppongo a tutto questo, però, per PD, M5S, CGIL e sinistre varie merito di essere accusato di omofobia, di arretratezza, di non essere adeguato ai tempi” aggiunge.
“Penso che questi temi, con bambini così piccoli, non debbano essere affrontati a scuola da psicologi o attivisti LGBT, ma debbano restare di pertinenza esclusiva delle famiglie. Giusto fornire informazioni sull’educazione sessuale, ma facciamo attenzione all’età di chi ascolta e soprattutto evitiamo prevaricazioni: sono e sarò sempre contrario alla propaganda di genere, alla promozione della fluidità, alla cancellazione delle identità” prosegue.
“Per fortuna la stragrande maggioranza dei nostri docenti agisce sempre entro i confini del buonsenso e del rispetto, soprattutto quando hanno a che fare con studenti delle elementari. Ma è mio dovere vigilare anche su un singolo caso affinché la deriva radical-progressista non danneggi ulteriormente la nostra comunità scolastica. Sono sottosegretario in un Governo di unita’ nazionale in cui trovano posto sensibilità e valori distinti e al ministero dell’Istruzione ho dall’altra parte l’alleanza PD-M5S: sono numericamente in minoranza, certo, ma so di non essere solo in questo percorso” continua.
“Non mollo e sui bambini non farò mai passi indietro: Zan, Letta e Conte se ne facciano una ragione. Piuttosto rilancio con la promessa che quando l’anno prossimo ci sarà un Governo di centrodestra mi farò promotore di un progetto di legge che chiarisca una volta per tutte i confini di determinate situazioni, senza lasciare spazio a interpretazioni ideologiche” conclude.