La preside e le insegnanti di Giuseppe, il bimbo morto a 7 anni per le botte del patrigno a Cardito (Napoli), sono state sospese per non aver mai sporto denuncia alle autorità, nonostante sapessero che il piccolo veniva maltrattato.
Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, ha dato notizia del provvedimento dichiarando: “Riteniamo sacrosanta la sospensione della dirigente scolastica e delle maestre della scuola frequentata dal piccolo Giuseppe, il bambino di 7 anni ucciso di botte mesi fa dal patrigno a Crispano. Il procedimento a loro carico per omessa denuncia servirà a chiarire la loro posizione sotto il profilo penale ma, per il momento, è giusto che il Miur abbia irrogato delle sanzioni di carattere disciplinare. Nonostante le tumefazioni che il bambino presentava al momento dell’arrivo a scuola non hanno mai edotto i servizi sociali del problema, stendendo un velo di omertà che è assolutamente inaccettabile per un insegnante o per un dirigente scolastico. Chi si occupa dell’educazione dei bambini non può lavarsi le mani dei maltrattamenti che questi possono subire in famiglia, a maggior ragione se lividi e tumefazioni sono ben visibili. Speriamo vivamente che la vicenda processuale circa la morte del piccolo Giuseppe si concluda con un preciso accertamento delle responsabilità sia di chi lo ha materialmente ammazzato sia di chi ha preferito voltarsi dall’altra parte“.
Ricordiamo che Giuseppe morì il 27 gennaio scorso, ucciso a bastonate dal compagno della madre, Tony Essobti Badre, che aveva ferito anche la sorellina del bimbo. In un primo momento l’uomo aveva sostenuto che i piccoli fossero caduti dalle scale, ma la sua versione non fu mai presa sul serio.
Dopo pochi giorni anche la madre dei bambini venne arrestata per non aver cercato di difendere i figli e per aver avvalorato la tesi del compagno.