Paolo Palumbo ha solo 22 anni ed è affetto dalla Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. Da qualche tempo, combatte contro la malattia per realizzare i suoi sogni, tra cui quello di Sanremo. E ci sta riuscendo. Aiutato da un sintetizzatore vocale, il ragazzo originario di Oristano si è esibito sul celebre palco, cantando la canzone “Io sto con Paolo“. Insieme a lui, il fratello Rosario e il rapper Kumalibre.
Così, nella seconda serata del Festival di Sanremo, Paolo Palumbo ha voluto lanciare un messaggio. Subito dopo l’esibizione, ha recitato un monologo che ha commosso tutti i presenti.
“Buonasera a tutti. Lasciate che mi presenti. Mi chiamo Paolo Palumbo, ho 22 anni, sono nato in Sardegna e da 4 anni combatto contro la sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta come Sla“, ha iniziato. Poi, ha invitato gli ospiti a chiudere gli occhi e immaginare come la propria vita venga improvvisamente stravolta da un corpo che non funziona più, da un corpo che non risponde più ai comandi. “Sapete chi è la persona che mi sta vicino? Si chiama Rosario e non è solo mio fratello, è anche il vero eroe di questa storia. Pensate che, al momento della diagnosi, lui ha lasciato tutto per prendersi cura di me, diventando le mie gambe e le mie braccia. Grazie a lui le mie incertezze sono scomparse. – ha proseguito – Certo, ogni tanto mi fa arrabbiare e lo rimprovero, ma basta la dolcezza con cui parla per far tornare tutto come prima“. Successivamente, ha spiegato come l’amore e l’aiuto mostrato dall’intera famiglia gli abbia consentito di scoprire una forza interiore di cui non era a conoscenza. Ha spiegato: “È stato grazie a questa forza interiore che la Sla non è riuscita a impedirmi di diventare uno chef e di realizzare tutto quello che avevo in mente di essere. Perciò, la mia non è la storia di un ragazzo sfortunato, ma di un ragazzo che non si è arreso alle difficoltà“. Poi, il consiglio rivolto a tutti: “Quando vi dicono che i vostri sogni non si possono realizzare, continuate dritti per la vostra strada seguendo il cuore, perchè i limiti sono solo dentro di noi. La vita non è una passeggiata e dovremmo fronteggiare le sfide che ci mette davanti con tutto l’entusiasmo possibile“.
Paolo Palumbo ha anche raccontato di essere finito in rianimazione a causa di una crisi respiratoria. A questo punto, ha formulato una serie di domande al pubblico: “Quando mi sono risvegliato, ho riflettuto sulla fortuna di essere vivi. Vi faccio una domanda: avete usato il vostro tempo nel migliore dei modi? Avete detto tutti i ‘ti voglio bene’ che volevate dire? Avete cercato di fare il lavoro che sognavate per svegliarvi con il sorriso?“. Poi, ha concluso: “In questi ultimi anni, ho imparato che il tempo che abbiamo a disposizione è poco e prezioso e dovremmo viverlo intensamente, riempiendolo di amore e di altruismo. Date al mondo il lato migliore di voi e vedrete che le cose andranno meglio“. E ancor: “Nel vostro piccolo fate quanto più potete per aiutare il prossimo. Non buttate via la vostra vita e, quando di fronte a un problema crederete di non farcela, ascoltate e riascoltate la mia canzone“.