Gloria Cattani, la preside del liceo Marconi di Parma, ha condiviso con La Repubblica le ragioni dietro la decisione di abolire le lezioni del sabato.
La riduzione della settimana con il sabato libero non è l’obiettivo principale della trasformazione, ma è una conseguenza necessaria per rispondere alle esigenze di un tempo scolastico diverso. Negli ultimi anni, si è notata una crescente difficoltà degli studenti nel concentrarsi sugli studi, inclusi i laboratori che sono fondamentali per sviluppare il pensiero critico.
La preside spiega che, di fronte a sfide complesse, molti studenti provano ansia e abbandonano il percorso liceale per passare a un istituto tecnico. La settimana corta è stata pensata per costruire connessioni e relazioni tra le diverse materie, con l’obiettivo di far percepire agli studenti che il sapere è un tessuto interconnesso. L’idea è coinvolgere gli insegnanti in compresenza con gli studenti, creando un dialogo vivo tra le discipline.
La riduzione della settimana a cinque giorni consente una maggiore compresenza dei docenti sulla stessa classe, promuovendo il lavoro collaborativo. La preside afferma che l’introduzione di alcuni pomeriggi, compresi i primi quattro sabati dell’anno e alcuni pomeriggi durante il biennio e il triennio, offre agli studenti la possibilità di avere almeno due docenti. Le attività avviate in compresenza verranno poi integrate nelle lezioni ordinarie, promuovendo la ricerca delle relazioni tra i saperi.
La decisione di adottare la settimana corta è stata presa dal Collegio docenti, coinvolgendo anche studenti e genitori nella consultazione. Mentre la metà dei genitori non ha concordato con la decisione, gli studenti hanno compreso il significato del giorno libero aggiuntivo, che permette loro di organizzare lo studio in modo più funzionale e meno settoriale.