“Nelle maggiori società e nella storia, la professione insegnante è stata tra le più rispettate nelle rispettive comunità. Riscontriamo, con rammarico, che questo rispetto è andato via via consumandosi. Dall’indagine svolta dalla Varkey Foundation, è risultato che meno di un terzo dei genitori intervistati in tutto il mondo ha affermato che incoraggerebbe i propri figli a diventare insegnanti. Alla richiesta di paragonare la professione dell’insegnante ad altre professioni, solo in Cina essa è ritenuta pari a quella medica. Troppo spesso gli insegnanti fungono da capro espiatorio per i mali della società. Sono loro i responsabili del degrado nei comportamenti dei giovani e della mancanza di competenze basilari sul posto di lavoro. Talvolta sono persino responsabili del cattivo rendimento economico di un intero Paese. I politici ne fanno un facile bersaglio per le loro vittorie politiche a breve termine.
Gli effetti di questa situazione sono da ritenersi seriamente dannosi in riferimento alle possibili opportunità per le generazioni future. Se gli insegnanti non sono rispettati dalla società, non sono ascoltati dai loro alunni, non sono spalleggiati dai genitori, e i laureati più talentuosi e dotati continueranno a non considerare la professione docente tra le carriere appaganti a cui aspirare. Inoltre, la mancanza di rispetto per gli insegnanti indebolisce l’insegnamento stesso, danneggia le opportunità di apprendimento di milioni di persone e, infine, impoverisce la società nel suo complesso. Una cittadinanza mal istruita può portare all’indebolimento delle istituzioni democratiche quali il parlamento e la stampa libera.
In questo preciso momento, si ha più che mai bisogno di bravi insegnanti. Si ha bisogno di grandi insegnanti capaci di forgiare grandi menti. Altrimenti non saremo mai in grado di affrontare i grandi problemi del mondo, dal cambiamento climatico ai conflitti, dalle malattie alla povertà. La civiltà umana fa passi in avanti solo quando dietro le quinte ci sono bravi insegnanti, che incentivano la creatività, incoraggiano, forniscono una valida guida e aiutano a puntare in alto e in avanti.
Invitiamo tutti i Governi del mondo a proteggere e valorizzare gli insegnanti e di fare la loro parte affinché essi ricevano il rispetto che tanto meritano.”
Traduzione e adattamento a cura degli studenti dell’ “IISS Galilei-Costa” di Lecce
Dopo MasterProf, la Settimana dell’Insegnante, l’hashtag #RingraziaUnDocente, lanciano ora la nuova campagna #DignitàDocente, insieme a Your Edu Action.
Riparte il Global Teacher Prize e gli studenti di Daniele Manni, ambasciatore in Italia della Varkey Foundation, diffondono l’importante messaggio.
Dal 29 maggio scorso e sino al 10 ottobre 2015 sono aperte le candidature alla seconda edizione del “Global Teacher Prize”, conosciuto oramai come “Premio Nobel per l’Insegnamento”. Nella precedente edizione, tra i 50 finalisti al “Nobel”, due erano italiani: la veneta Daniela Boscolo ed il salentino Daniele Manni. Successivamente tutti e 50 i finalisti hanno ricevuto l’importante investitura di “Ambasciatori” della Varkey Foundation nei rispettivi paesi, con il compito di rappresentare la Fondazione e divulgarne gli obiettivi e la mission.
Per quanto concerne l’Italia, gli studenti di Manni per “scovare” tutti i super insegnanti da candidare al Prize hanno ideato e implementato il sito/servizio “MasterProf – No ordinary teachers”, hanno lanciato, in stretta collaborazione con il sito Your Edu Action, la “Settimana Italiana dell’Insegnante” (dall’11 al 16 maggio), hanno creato l’hashtag #ringraziaundocente che tanto successo ha riscosso in tutto il paese, e ora, nella missione di promuovere in patria la seconda edizione del Global Teacher Prize, battezzano il nuovo hashtag #DignitàDocente e diffondono la versione italiana della lettera aperta a tutti i Governi del mondo a firma di 29 ex Capi di Stato.
Le lettera RISPETTO PER GLI INSEGNANTI è stata firmata da:
Africa, Medio Oriente e Asia
Michail Gorbačëv, Presidente dell’Unione Sovietica (1990-1991)
Abdurrahim El-Keib, Primo Ministro della Libia (2011-2012)
Antonio Mascarenhas Monteiro, Presidente di Capo Verde (1991- 2001)
Cassam Uteem, Presidente delle Mauritius (1992-2002)
Olusegun Obasanjo, Presidente della Nigeria (1976-1979, 1999-2007)
James R Mancham, Presidente delle Seychelles (1976-1977)
Han Seung-soo, Primo Ministro della Corea del Sud (2008-2009)
Jose Ramos Horta, Presidente di Timor Est (2007-2012)
Roza Otunbayeva, Presidente del Kyrgyzstan (2010-2011)
Americhe
Belisario Betancur, Presidente della Colombia (1982-1986)
Andrés Pastrana, Presidente della Colombia, (1998-2002)
Kim Campbell, Primo Ministro del Canada (1993)
Luis Alberto Lacalle, Presidente dell’Uruguay (1990-1995)
Ricardo Lagos, Presidente del Cile, (2000-2006)
Sebastián Piñera, Presidente del Cile (2010-2014)
Jorge Quiroga, Presidente della Bolivia (2001-2002)
Martín Torrijos, Presidente del Panama (2004-2009)
Felipe Calderón, Presidente del Messico, (2006-2012)
Europa
Vaira Vike-Freiberga, Presidente della Lettonia (1999-2007)
Felipe González, Presidente del Governo di Spagna (1982-1996)
José Luis Rodríguez Zapatero, Presidente del Governo di Spagna (2004-2011)
Alfred Gusenbauer, Cancelliere dell’Austria (2007-2008)
Zlatko Lagumdzija, Primo Ministro della Bosnia-Erzegovina (2001-2002)
Rexhep Meidani, Presidente della Repubblica d’Albania (1997-2002)
Iveta Radicova, Primo Ministro della Slovacchia (2010-2012)
Petre Roman, Presidente della Romania (1989-1991)
Jorge Sampaio, Presidente del Portogallo (1996-2006)
Boris Tadic, Presidente della Serbia (2004-2012)
Tarja Halonen, Presidente della Finlandia (2000-2012)
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