Per Elsa Fornero, ideatrice della riforma pensionistica più importante degli ultimi dieci anni, la nuova riforma delle pensioni nota con il nome di “quota 100” rischia di essere irrealizzabile.
Ecco la sua dichiarazione sull’ipotesi di aumentare il periodo contributivo rilasciata al Sole 24 Ore: “Così si accontentano di più gli uomini, ma di meno le donne che vantano meno anni di contributi. Di sicuro ci sarà una categoria scontenta per definizione: sono i giovani e le generazioni future che dovranno pagarne i costi”.
Questo intervento, in effetti, dovrebbe essere piuttosto caro, sembra si aggiri su diversi miliardi di euro. Prosegue la Fornero: “Va considerato poi che se si abbassa l’età del ritiro dal lavoro, in futuro si avranno problemi per assegni pensionistici che avranno perso potere d’acquisto, per cui serviranno altri interventi pubblici di tipo assistenziale”. Anche gli addetti ai lavori condividono le sue perplessità. Il direttore di Adapt, Michele Tiraboschi, avvisa: “Quota 100 può andare bene oggi ma non per i più giovani che con carriere discontinue fatte di lavori temporanei e intermittenti non riusciranno a raggiungere contributi sufficienti”.
Queste preoccupazioni sono arrivate anche al Governo. Una delle ipotesi di cui si è parlato ultimamente è quella di una “quota 100 light”.