Precisamente un anno fa sono andato a Lucca per conoscere Patrizia.
Patrizia è un’insegnante di matematica dell’istituto comprensivo L. Radice. Cos’ha di speciale questa maestra? Un’infinità di sorprese da scoprire…
Prima di osservare queste sorprese è doveroso iniziare con una mia breve presentazione: mi chiamo Francesco Gengaroli, ho 24 anni, sono laureato in scienze politiche e da più di un anno mi interesso di educazione innovativa.
Ma chi è Patrizia?
Per scoprire i suoi incredibili segreti sono andato a trovarla.
Patrizia è una persona cordiale, allegra ma soprattutto una maestra che adotta un metodo d’insegnamento molto originale. Vi spiego meglio. Patrizia insegna matematica utilizzando un libro di testo in lingua finlandese. E non solo lei, anche i suoi studenti della scuola primaria adoperano lo stesso libro. Durante quest’ultimi anni, attraverso questo metodo, i suoi alunni sono riusciti a ottenere dei risultati straordinari, al di sopra della media dei loro coetanei.
Ma cos’ha di speciale questo libro?
Patrizia tiene a sottolineare che Matikka è un libro che comprende esercizi matematici dove il testo scritto è ridotto al minimo indispensabile, mentre le immagini giocano un ruolo dominante. “Per i bambini è molto più semplice risolvere problemi di questo tipo”. Spiega.
Un buon libro di matematica deve contenere immagini significative e poche parole, e deve soprattutto sviluppare la logica del bambino. A differenza dei libri italiani quelli finlandesi propongono agli alunni un approccio più naturale: non vogliono riempire dei contenitori vuoti ma stimolare lo studente.
Tutto qui? No davvero.
Un ulteriore metodo educativo che Patrizia adotta è proprio quello che viene utilizzato nelle scuole finlandesi: le sue classi svolgono per ogni ora di lezione 45 minuti di studio e 15 minuti d’intervallo. “Gli studenti restano più concentrati e nel lungo periodo è molto più efficiente”.
Durante la seconda ora di lezione i bambini hanno raccontato i compiti che hanno svolto durante le vacanze estive. “Ho giocato a palla con i miei genitori” dice un bambino. “Ho fatto una torta con mia mamma” ripete un’altra bambina. “Io e mia sorella abbiamo fatto gli origami” e così via, fino a che tutti non hanno raccontato una loro esperienza estiva significativa. “Le vacanze servono per divertirsi, per rilassarsi e per stare insieme alla propria famiglia” conclude Patrizia.
Quale bambino non sogna di trascorrere delle vacanze così?
Per concludere, è doveroso sottolineare come i genitori siano in pieno accordo con la maestra su questo tipo di proposta educativa. Addirittura supportandola. Niente è lasciato al caso.
Credo che alla fine di questa storia ognuno possa trarre le conclusioni che crede. Io posso soltanto dire di essere rimasto particolarmente colpito dall’entusiasmo coinvolgente di Patrizia e dalla gioia che questi bambini mi hanno trasmesso durante l’intera giornata.
Osservare le cose da una prospettiva diversa.
— Francesco Gengaroli, profilo facebook
perchè non dai gli estremi del testo o non pubblichi qualche pagina per avere un’idea del contenuto?
grazie mile per lo spunto di riflessione