Le vecchie abitudini sono dure a morire, sarà per questo che i docenti non usano solo il registro elettronico e decidono di affiancarlo al vecchio e classico registro cartaceo?
Il registro elettronico doveva essere il “cambio pagina” dell’istruzione in grado di rendere più efficiente il lavoro degli insegnanti e con lo scopo di rendere migliore il rapporto con i genitori, purtroppo una raccolta dati ha rilevato che, tutto sommato, l’inserimento di questa tecnologia non ha dato i frutti sperati.
Su 1500 docenti interrogati sulla questione dei registri elettronici, sono emersi dati che lasciano molto perplessi: secondo l’81,5% dei professori facenti parte del sondaggio hanno dichiarato di non aver apportato nessun miglioramento con gli alunni e i genitori. Difficile da cancellare anche l’utilizzo della carta e la penna: il 45,9% dei docenti intervistati ha dichiarato di utilizzare un duplice registro, facendo quindi un vero e proprio lavoro di trascrizione ogni giorno.
I motivi del flop sono molteplici. Innanzitutto una parte dei docenti fa parte di quella generazione che non è propriamente pratica a queste modernità, trovandosi quindi in difficoltà nel maneggiare determinati strumenti (a differenza dei più giovani che hanno trovato nel registro elettronico uno strumento che dimezza i tempi di compilazione). Un altro motivo è la mancanza di tecnologie idonee negli istituti.
Nonostante ci siano pregi e difetti, la critica maggiore riguarda la strumentazione per compilare il registro. Molti docenti hanno confidato di utilizzare regolarmente il proprio smartphone o tablet poiché molti istituti sono sprovvisti di connessioni Wi-Fi oppure hanno computer talmente vecchi da non poter essere utilizzati in maniera soddisfacente. È giusto ricordare che i docenti possono utilizzare la propria tecnologia per la compilazione del registro, ma non possono essere assolutamente obbligati a farlo.
L’inserimento di questa tecnologia sta senza dubbio contribuendo alla digitalizzazione delle scuole, le quali hanno nel 99,3% dei casi un sito web nel 69,2% dei casi utilizzano un registro elettronico. Dati rassicuranti che dovrebbero tranquillizzarci per quel che riguarda il futuro dell’istruzione moderna.
Potreste lasciare dei riferimenti sulla ricerca effettuata che viene citata nell’articolo?
Ma dove li avete trovati i docenti che hanno dichiarato che il registro elettronico non va bene? In una casa di riposo? Da questo servizio esce un’immagine dei docenti che non corrisponde per nulla alla realtà. LA scuola è una fucina di nuove idee e le nuove tecnologie sono diffusissime. L’unico ostacolo al loro utilizzo pieno è la mancanza di risorse per gli istituti.
L’articolo è demenziale.
A non essere “non propriamente pratiche a queste modernità” sono le famiglie e non gli insegnanti.
Per non parlare dei figli “nativi digitali” che non sanno accendere un pc.
Da docente di sostegno ho sperimentato quanto utile possa essere la tecnologia e l’informatica nel processo di apprendimento dei ragazzi con disabilità. Ma l’introduzione massiccia della tecnologia nella scuola, compresa l’adozione del registro elettronico, non ha certamente apportato nessun miglioramento nel processo educativo dei ragazzi nè ha facilitato il lavoro degli insegnanti. Alla luce degli eventi recenti forse invece che investire in tecnologia sarebbe meglio organizzare dei corsi di arti marziali per gli insegnanti, consentendo così loro di recuperare “autorevolezza” sia nei confronti degli alunni che dei loro genitori!