Un tempo, non poi così lontano, fare dei doni ai bambini era un evento, una festa. Oggi, in una era volta al becero consumismo, il regalare è divenuto sinonimo di ricchezza. Cioè, per effetto quasi osmotico o, se si preferisce, di transfert, si vuole che anche il proprio figlio possa godere di status symbol.
Uno smartphone, oggi, non è, infatti, davvero impresa impossibile vederlo utilizzare da chi ha da poco smesso il pannolino. Ora, se è ancora valido il concetto che un genitore deve essere in grado di educare la prole secondo canoni e valori, questo sistema di donazione non porta proprio a nulla.
Anche se nella maggioranza dei casi, il regalare uno smartphone trova la sua scusante con il fatto che il proprio bimbo possa avvisare o mandare un messaggino, tutto ciò non è da considerare come un modo di educare.
Per prima cosa è davvero infantile pensare di risolvere eventuali problemi di comunicazione di un bambino che può avere sì o no pochi anni regnandogli uno smartphone, visto che a quell’età un genitore dovrebbe sapere esattamente dove il bimbo si trova e aver trasmesso i concetti di cosa si possa e di cosa non si possa fare.
Inoltre, in gran parte dei casi, il regalare uno smartphone ad un bambino, si trasforma come un ulteriore mezzo per giocare ai videogiochi.
In ogni periodo essere genitori non è mai stato facile, tuttavia ciò non può essere sempre utilizzata come facile scusa per giustificare il proprio compito e dovere di genitore.
Il condividere emozioni, il comunicare non può essere esclusivamente affidato ad un mezzo tecnologico, seppure utile. I social network non possono essere visti o valutati o, peggio, considerati, come sostituzione di un affetto genitoriale.
Invece di regalare al proprio figlio uno smartphone, doniamogli uno strumento musicale.
Non ci si rende, forse, davvero conto di quanto sia vitale la formazione di un ragazzo e di quanto sia importante creare e vivere dei sentimenti forti e reali. WhatsApp, è utile e comodo, ma deve essere utilizzato da chi ha raggiunto già una certa maturità, da chi sappia distinguere la realtà dalle fantasie.
Condividere su Facebook continuamente foto e altro, non aiuta a formare un carattere, cosa che invece può fare, ad esempio, uno strumento musicale.
Uno smartphone, pur essendo pratico, simpatico e divertente, non è un palliativo, non è un mezzo per far vedere che si hanno soldi.
Se si inquadra tutto ciò in questa visione, si farà crescere il proprio figlio nella convinzione che quello che desidera gli è dovuto.
Sarà molto meglio avvicinarlo alla musica, allo studio del pianoforte, uno dei tanti strumenti musicali che richiedono dedizione, forza di volontà e concentrazione, come pure un mezzo che aiuta a sviluppare la propria fantasia, ad aprire il proprio cuore e a saper affrontare anche le critiche: in pratica tutto quello che serve alla creazione di un carattere che sappia affrontare le gioie e i dolori della vita reale.
Oggi, invece, si trovano sempre più piccoli comunicatori che utilizzano strumenti tecnologici, come appunto lo smartphone, per vivere una realtà virtuale, che influenza la loro crescita e che li porta a perdere, piano piano, il contatto con il mondo circostante.
In conclusione, invece di uno smartphone la prossima volta che desiderate fare un regalo al proprio bimbo, donategli un bello strumento musicale.
Sì tutto bello.
In teoria.
Io ho due bambine. Dieci e sette anni.
Quella di dieci studia violino da cinque anni.
La minore ha appena cominciato gli studi di chitarra.
Ergo frequentano scuole musicali.
Gli studi musicali non vengono supportati dallo Stato Italiano come lo sport.
Perché se il calcio e il.nuoto fanno bene alla salute la musica no. Evidentemente.
Ergo io, genitore solo (leggasi vedova), mi sobbarco le spese di questi studi, gli spostamenti nelle varie scuole, nei teatri per i concerti, per i master. ..
E saltano le vacanze e anche le uscite per una pizza…
È una passione bellissima quella per la musica, peccato sia appannaggio dei ricchi.
Perché viviamo in Italia.
Patria del calcio.
Amen
Triste realtà!
Dietro ad un grande calciatore c’è una capacità naturale , ma dietro ad un grande musicista c’è tantissimo impegno oltre alla capacità innata , ma siamo in Italia siamo arrivati all’estremo che qualche anno fa fu finanzata con soldi della regione Campania una scuola di veline , cosa possiamo pretendere , quattro calci sono sicuramente più importanti di un impegno per apprendere con grande difficoltà uno strumento musicale.
Mi trovo assolutamente d’accordo con queste esternazioni. Come infatti avevo anche scritto sul mio blog: “Regalate uno strumento musicale ai bambini, affinché formino la loro sensibilità verso il bello, affinché riescano ad entrare nel mondo a modo loro e non in un modo precostituito, affinché riescano a comprendere che l’impegno e la volontà non sono una perdita di tempo, ma una scala verso un futuro migliore, affinché imparino che sognare non è una perdita di tempo, ma un modo per diventar grandi.”
http://marconapoli.altervista.org/blog/al-tuo-bambino-regala-uno-strumento-musicale-non-uno-smartphone/
L’ho detto io a Settembre al Forum di Assago
Concerto andato in onda canale 5 a dicembre
Bene …. le cose dette servono
Biagio Antonacci.
Bell articolo,condivido in pieno. Fuori da scuola e neinon parchi vedo bambini sotto gli alberi giocare con telefonini,o guardare video su Youtube. (Dai 4 anni ai 12)
Di giocare con un pallone,non se ne parla.
Io a mio figlio,ho aappena regalato un cannocchiale,bussola e. Lente d ingrandimento,lo porto nei boschi,nei parchi grandi appena ne ho l occasione. Purtroppo non posso permettermi una scuola di musica,ma cio non toglie che sono contraria alla tecnologia così precocemente,preferisco la natura,le fattorie e la montagna. Alcune mamme mi hanno detto che sono “vecchia dentro”.
Meglio vecchia che rimbambita con figli senza fantasia!!
Non potrei qui raccontare dei benefici che può produrre la musica a chi la pratica. È dal 1987 che io e la mia famiglia ( due figlie musiciste) diffondiamo la musica nel piccolo paese Portico di Caserta, con sacrifici di ogni genere. Molti hanno seguito i nostri insegnamenti e ci ringraziano e tuttora altri,pochi, continuano a farlo. Non mi sento di raccontare 27 anni circa di avventura musicale con tanti giovani. Ho custodito tutto ciò che di testimonianza abbiamo prodotto in questi anni : Libri, filmati, recensioni giornalistiche, manifesti,programmi,concorsi,concerti,rassegne musicali,dossier,foto e quant’altro e siamo ancora presenti. Lo scopo? Solo soddisfazioni morali. Chi non si nutre di musica, è spesso confuso con una bestia. Le nostre teche sono a disposizione di chiunque. Buona sera.
Uno strumento musicale, che bella idea fare un regalo che diverte chi lo suona, ma anche chi lo ascolta volentieri! Non esiste altra possibilità che risollevi lo Spirito efficacemente ed in poco tempo, donando la serenità naturale alla persona umana! Funziona come dopo aver fatto una bella risata di cuore, che psicologicamente ripulisce il pensiero e la mente! Oltre ad affinare la propria Anima, l’armonia musicale arriva fino al profondo del cuore e lo alimenta con il suo meraviglioso ritmo! La ragione umana si educa alla precisione delle note musicali, ciascuna con il suo valore, la sua possibile crescita, la sua vibrazione! Educa capillarmente al comportamento razionale di una persona civile! Se poi consideriamo che fin dalla nascita uno strumento musicale lo abbiamo in dotazione, insieme alla voce, nelle corde vocali, la gioia è piena: possiamo suonarle cantando tutta la vita! Non esiste, a mio avviso, augurio più bello!