Antonio Orazi, insegnante di matematica di Alessio Figalli, il professore ordinario al Politecnico di Zurigo che è stato insignito della medaglia Fields, massimo riconoscimento nel campo della matematica, si è espresso così: “Tanti auguri, Alessio! Sei la gioia che qualsiasi insegnante vorrebbe ricevere, vorrei tanto abbracciarti“.
Figalli, 34enne romano, ha frequentato il liceo classico al Vivona, e un paio di volte l’anno vede ancora gli ex compagni di classe che non lo ricordano assolutamente come un secchione: “Quando c’era da far festa, era tra i primi. Era un ragazzo molto inquadrato, ha sempre detto di voler fare il matematico nella vita. Tant’è che nelle altre materie non rendeva allo stesso modo, pur cavandosela comunque bene“, racconta Marco D’Amato, che lavora in un hotel in zona San Paolo.
Per il matrimonio di Alessio due anni fa c’è stata una grande riunione della sua classe. Racconta ancora D’Amato: “Dopo il liceo è partito subito per Pisa. Poi a Lione, Stati Uniti, Zurigo: ma quando si è sposato abbiamo ricordato tantissimi episodi divertenti“. Ad esempio le partite della Roma seguite allo stadio, o quando ha trascorso un mese e mezzo in un college in Inghilterra durante i mondiali del ’98.
Jacopo Branchesi, coordinatore programmi sviluppo sociale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), parla dell’ex compagno di classe da Khartoum, in Sudan: “Vogliamo parlare di quando un giorno una prof entrò in classe proprio nel momento in cui lui stava dicendo ‘che me frega, a me m’ha già interrogato’?“, racconta ridendo. “Ci siamo visti per l’ultima volta a Natale – continua – Salutandoci davanti a una cacio e pepe da Felice, a Testaccio“.
Anche Branchesi ricorda un Figalli allegro e festaiolo, “una persona che aveva sempre voglia di scherzare, affatto introverso, molto spontaneo e allegro, razionale e umano. Ora il suo sapere è un capitale, un enorme patrimonio, per le generazioni future e io sono fiero di averlo avuto come compagno di classe e di averlo come amico“.
Antonio Orazi, ormai anziano professore di matematica, si commuove al telefono: “Quando aveva 15 anni dissi a sua madre che i ragazzini devono coltivare anche altri interessi… mica doveva esserci solo la matematica nella sua vita! Ma il giorno dopo il ragazzo mi disse che per lui era un divertimento, fantasia“.
Paolo Lauciani, il docente di latino e greco di Figalli, diventato oggi vicepreside del Vivona, si dice per nulla sorpreso dalla vittoria del suo ex allievo: “D’altronde aveva partecipato alle olimpiadi di matematica con ottimi risultati. E quando c’era da studiare, tutta la classe si riuniva da lui per il ripasso delle materie scientifiche. Non era un casinista, ma nemmeno un introverso, seppur molto posato negli atteggiamenti: questo, comunque, dimostra che il liceo classico prepara gli studenti a 360 gradi. Nelle mie materie? Non era da 10, ma andava benissimo!“.