L’ingestibilità di un alunno a scuola può assumere diverse forme:
– bullismo;
– iperattività;
– impulsività;
– vandalismo;
– condotte devianti e disordinate;
– disadattamento.
È probabile che la traiettoria per diventare bambini o adolescenti ingestibili a scuola sia questa:
– sensazione di onnipotenza quando si è piccoli;
– esposizione a forti frustrazioni nella seconda parte dell’infanzia con conseguenti ferite narcisistiche;
– sensazione di essere abbandonati, in quanto si comincia a percepire che i genitori non sono poi così disponibili;
– regole sempre più fluttuanti fino alla percezione della disintegrazione di ogni contenimento e di ogni aiuto;
– sentirsi sempre più in balia delle pulsioni interne fino a spaventarsi;
– partecipazione ad attività rigidamente programmate e spesso senza soluzione di continuità;
– riduzione graduale delle più comuni motivazioni e aumento considerevole della difficoltà a gestire e modulare le emozioni;
– aumento del disagio, della paura, dell’angoscia;
– aumento di un diffuso senso di inadeguatezza;
– compensazione attraverso la messa in atto di condotte aggressive variamente espresse.
Le conseguenti esperienze negative relative a difficoltà di integrazione, socializzazione e rendimento provocano in questi bambini a rischio tentativi disfunzionali di stabilire il miglior equilibrio possibile, attraverso:
– il richiamare continuamente l’attenzione al fine di sentire approvazione;
– il controllare coattivamente la lotta per la supremazia e il potere, sfidando le figure adulte e l’autorità, nel tentativo di provare che può fare o rifiutare ciò che vuole;
– il farsi odiare dalla maggioranza per riuscire a trovare a tutti i costi un rapporto con il gruppo, considerato che non è in grado di farsi accettare altrimenti;
– il produrre di continuo fallimenti e sconfitte, affinché nessuno gli chieda o si aspetti qualcosa da lui.
Qualsiasi modalità tra queste l’alunno metta in atto, egli si basa sulla convinzione (necessità) che solamente così può trovare una funzione e un ruolo nel gruppo – classe.
Se non si riesce ad intervenire adeguatamente, si rischia di riprodurre a scuola meccanismi disfunzionali che, attraverso una drammatica escalation di contrapposizioni, vittorie e sconfitte, favoriranno la cronicità delle condotte aggressive negli alunni.
Consigli di lettura:
La gestione della classe. Autorappresentazione, autocontrollo, comunicazione e progettualità
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Sopravvivere nelle classi difficili. Manuale per gli insegnanti
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